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1/5/1988: quante lacrime, San Gennà…

Napoli-Milan di domenica prossima è senza dubbio una partita di grande fascino, una partita importante. Ma la stessa gara, 23 anni fa, segnò indelebilmente il destino di una squadra, rimasta nei cuori di tutti i tifosi milanisti e non solo. Il grande Milan di Arrigo Sacchi, il Milan degli olandesi, una delle più grandi e spettacolari formazioni che si siano mai viste su un campo di calcio, “nacque” il primo maggio 1988.

Era il Napoli dei Careca e dei Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi, che l’anno prima aveva portato i partenopei al primo storico scudetto della sua storia e si stava per ripetere nella stagione successiva. Il Milan dello stratega di Fusignano, invece, era agli albori. Un gruppo che fino a quel momento aveva fatto bene, ma rischiava di concludere l’ennesima stagione senza successi. Infatti, era stata eliminata nei sedicesimi di finale di Coppa Uefa dall’Espanyol e in Coppa Italia agli ottavi per mano dell’Ascoli.

Eppure in campionato si arrivò a quello scontro, con il “Diavolo” in ritardo di un solo punto rispetto agli azzurri primi in classifica. Già l’andata (4-1 per i rossoneri a San Siro) aveva dato un segnale forte, ma al San Paolo sarebbe stata tutta un’altra cosa. O almeno così credevan tutti. Al 36′ Virdis porta in vantaggio i rossoneri con un gol di rapina come solo lui sapeva fare, ma El Pibe de oro” pareggia nel recupero del primo tempo con una punizione delle sue. Nella ripresa entra Van Basten, che ancora non era riuscito a far vedere tutto il suo valore a causa di un brutto infortunio, e la musica improvvisamente cambia. In campo c’è solo una squadra e i partenopei sembrano sparire.

Ancora Virdis (che con un’incornata capitalizza un perfetto cross dalla destra di Gullit), e proprio un gol del “Cigno di Utrecht”, che appoggia in rete da pochi passi dopo una galoppata di quaranta metri di uno strepitoso Gullit, portano i milanesi sul 3-1. La rete di Careca serve solo per dare un’inutile speranza ai partenopei, che non riusciranno più a raddrizzare il risultato. Grazie a quella partita ci fu il sorpasso e il Milan qualche settimana dopo vinse il primo scudetto dell’era Berlusconi. Tutto il San Paolo applaudì in modo convinto gli uomini di Sacchi, che avevano giocato una gara sensazionale. Si era aperta un’era. Un’era magnifica, l’era dei meravigliosi, l’era di una squadra che cambiò il calcio.

Lino Dimitri

This post was last modified on 15 Settembre 2011 - 16:41

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redazione