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Lavagna tattica: il Cesena di Arrigoni

Domani pomeriggio, i rossoneri faranno tappa al Manuzzi di Cesena. Obiettivo, ovviamente, vincere e restare quindi in corsa per il tricolore. Gli uomini di Arrigoni, soliti disporsi in campo con il 3-5-2, cercheranno di disputare la partita della vita. Ma batterli non costituirà un’impresa.

In ogni caso, la compagine romagnola cercherà di metterla sull’intensità. Tenteranno di fare densità in mezzo al campo e di bloccare le fasce. La loro fase offensiva costituirà, in linea di massima, nel lanciare lungo per la prima punta e sfruttare le seconde palle. Eppure, sul lungo andare, proveranno anche ad imporre un loro gioco. Capita che, con il passare dei minuti, specie se in casa, si azzardino ad imbastire azioni.

Ma, mancando loro fosforo e benzina, crollano e diventano prevedibili e vulnerabili. Problemi sono  riscontrabili in difesa. I loro centrali sono deboli sia fisico-atleticamente, sia tecnico-tatticamente. Gli esterni non sanno abbinare la fase difensiva alla fase offensiva. E, così facendo, la squadra soffre. Quando un mediano si sgancia per l’inserimento, è la fine. Se non ci sbilanciassimo, restassimo compatti e ci mostrassimo spietati sotto porta, i tre punti dovrebbero essere nostri.

Bisognerà, per garantire compattezza, fare affidamento sulla cortina di ferro. Là dietro, Thiago Silva non dovrebbe avere problemi a contenere Iaquinta. E, grazie ai tre incontristi, Bonera sarà in grado di farsi valere. Ben disponendosi tatticamente i nostri mediani, il Cesena andrebbe in difficoltà. Saremo superiori anche sulle fasce. Allargare il gioco sugli esterni, di tanto in tanto, potrà essere una soluzione. Non concedendo palle gol e facendo circolare il pallone con pazienza, prima o dopo, gli emiliani commetterebbero errori di posizionamento.

A quel punto, dovremo punirli. Il dinamismo di Robinho e El Shaarawy potrebbe fare la differenza. Nel caso in cui Binho fosse affaticato, spazio a Maxi Lopez, capace di fare salire la squadra. La scelta spetta ad Allegri.

In sintesi: evitare ribaltamenti di fronte, fare girare palla con senza frenesia e aspettare loro errori tattici. La ricetta è servita.

This post was last modified on 18 Febbraio 2012 - 16:44

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redazione