Il Monto è un punto di riferimento, il Noce un “veterano”. E l’Italia va

Una grande prestazione di squadra e di gruppo vale la semifinale, vale la Germania (sì di nuovo loro), vale la riedizione di Berlino 2006 e sappiamo tutti come è andata a finire. Un dominio molto più marcato di quel che dice il risultato finale che ci ha visto aver ragione dei mediocri inglesi, solo ai calci di rigore dopo una partita dominata nel gioco e nelle occasioni dal 1′ al 120′. Un apporto importante al trionfo per la squadra di Prandelli è arrivato dai quattro milanisti che ieri sera si sono ben disimpegnati (chi più chi meno)  durante il match (tre da titolari e uno da subentrato).

Partiamo dalla terza linea dove sulla destra c’era Ignazio Abate che è dovuto uscire anzitempo (anche se si trattava già del 90′) per noie muscolari alla coscia sinistra. Una prestazione ai livelli del girone d’andata in questa stagione al Milan con (udite, udite!) un paio di cross perfetti in area avversaria. Come un diesel esce alla distanza e disputa una seconda frazione eccellente, senza sbavature dietro e un ottimo passo in avanti. Mette in difficoltà nettamente Ashley Cole e viene frenato soltanto dall’infortunio.

Riccardo Montolivo è stato chiamato a sostituire lo spento Thiago Motta delle ultime gare e si è calato benissimo nel ruolo, non suo, di pendolo fra la linea d’attacco e la mediana. Per non rischiare di pestare i piedi a Pirlo, il neorossonero occupa una posizione nettamente più avanzata del bresciano, e pur essendo tutta la vita una mezzala, fa il trequartista con naturalezza soprattutto nel primo tempo. Tanto movimento senza palla, sempre in appoggio ai centrocampisti per ricevere la sfera e un paio di assist deliziosi per le punte. Si spegne un po’ col passare del tempo, manca un gol quasi fatto e il rigore sbagliato è la testimonianza del fatto che la benzina era nettamente finita. Ma la sua condizione migliora da partita in partita e, va ricordato, che “il Monto” non giocava una gara intera da un’eternità. Può essere il nostro Ozil.

Uno dei migliori nella stagione del Diavolo. Il più presente, il più continuo. Il suo Europeo è iniziato ieri (nonostante uno scampolo di gara contro la Spagna) ed è davvero iniziato col botto, sicuramente in linea con la sua annata abbondantemente sopra le righe. Antonio Nocerino rileva un enorme Daniele De Rossi infortunato, ma nessuno se ne accorge.  sfiora il gol da subito, per poi vedersene annullare uno a pochi istanti dai rigori. La ciliegina sulla torta è il terzo rigore azzurro, trasformato da veterano. A suo modo decisivo. De Rossi non si discute ma se il romano non dovesse farcela “il Noce” c’è.

Antonio Cassano, invece, entra in campo e gli inglesi devono temerlo molto. Ogni volta che ha palla tra i piedi, si nota un certo imbarazzo tra gli avversari: lui se ne accorge e cerca di sfruttare il vantaggio psicologico, ma la condizione non è ancora quella ideale, l’alternativa Diamanti è quasi naturale. Gioca di più rispetto alle altre gare, resiste fino all’80’, ma poi ci vuole tutta la classe di Alessandro Diamanti, il talento esploso sui campi di periferia, per rivitalizzare l’Italia. La migliore cosa della partita del barese è l’assist di testa nel primo tempo a Balotelli, il che è tutto dire.

 

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