Non posso iniziare questo pezzo senza dire cosa sia per me oggi il Milan: la squadra migliore del mondo, un tempo capace di incutere paura e preoccupazioni agli avversari ma ora in declino; come una rock band che per anni è stata in vette alle classifiche e che ora non riesce più ad esprimersi come prima; come un wrestler, un giorno protagonista indiscusso dei ring con cinture da campione alla vita e adesso affaticato a combattere.
Il Milan, oggi, è tale solo nel nome. Sono mesi che io mi chiedo: perché questa società non si siede veramente a tavolino nel cercare di studiare un progetto serio? Perché questa società preferisce vivacchiare in queste condizioni piuttosto che rinnovarsi? Non sono uno di quelli che dice: “via tutti, presidente, dirigenza, allenatore e squadra“, non sono affatto uno di quelli. Questa società necessità di rinnovo per risorgere, come un pugile in calo al quale si chiede di rialzarsi per dimostrare tutto il suo valore! Perché ci si ostina a prendere parametri zero al posto di dare opportunità a qualche giovane di qualità in grado, aiutato dai compagni con più esperienza, di potersi esprimere al meglio? Mi vengono in mente i vari Darmian, Paloschi, Verdi, Cristante e non solo, fino ad arrivare ai vari Saponara e Albertazzi di oggi, che per giocare sono costretti ad accasarsi nelle varie categorie minori al cospetto dei vari Essien, Muntari e quei tanti, troppi giocatori “superiori” solo per il un lauto stipendio.
Questa squadra non ha gioco, non si impone più contro nessuno e soffre contro chiunque. Squadre come Sassuolo, Empoli e Torino esprimono calcio, propongono un gioco offensivo. Noi no, riusciamo a soffrire con chiunque, anche Cagliari e Cesena. Un tempo partite del genere erano sinonimo di vittorie, tanti gol e divertimento. SOCIETA’ RINNOVATI! I Metallica nel 1984 cantavano “Fade to Black”, ovvero “sprofondare nel buio”: è questa la paura di molti tifosi rossoneri quando guardano in quale stato si è ridotta la propria squadra del cuore. Alla prossima e Forza Milan!
Fabio Lamanna