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“L’ha detto davvero”: la parabola delle dichiarazioni di Superpippo

“La cosa più importante è ricreare il DNA del Milan. Quando sono venuto qui oggi, ho visto un entusiasmo che mi ha fatto venire i brividi”. Conferenza stampa del raduno, 10 luglio 2014.
“Dico ai tifosi che il Milan sarà una squadra che lotterà: chi non lotta non potrà mai giocare nel mio Milan”. Conferenza stampa del raduno, 10 luglio 2014.
“Io sono molto autocritico, anche troppo: quando le cose vanno male penso sempre che sia colpa dell’allenatore”. Conferenza stampa del raduno, 10 luglio 2014.
“Non dimentichiamoci da dove veniamo. L’anno scorso questa squadra è arrivata ottava”. Post Parma-Milan 4-5.
“Torneremo a parlare di scudetto al più presto, l’ambizione mia e del presidente è tornare a primeggiare”. Post Roma-Milan 0-0.
“Dopo la sosta avremo la rosa al completo e credo che potremo fare grandi cose. Nel girone di ritorno dobbiamo fare più punti. Possiamo solo migliorare”. Post Roma-Milan 0-0.
“Questo non è il vero Milan, quello che ha battuto il Napoli e ha giocato alla pari contro la Roma”. Post Milan-Sassuolo 1-2.
“Avremo la bava alla bocca”. Pre Lazio-Milan 3-1.
“Oggi penso sia davvero la partita della svolta. Potremo solo migliorare”. Post Milan-Parma 3-1.
“Ora dobbiamo giocare partita dopo partita: ne mancano sedici, perché non possiamo vincerle tutte?”. Pre Milan-Empoli 1-1.
“Non dimentichiamo che il Chievo è una squadra difficile da affrontare, venire qui e dominare è difficile per tutti”. Post Chievo-Milan 0-0.
“Secondo me per quindici minuti abbiamo giocato bene”. Post Milan-Verona 2-2.
“La Fiorentina ha vinto a Torino con la Juventus, noi fino all’82’ minuto vincevamo contro di loro”. Post Fiorentina-Milan 2-1.
“Affrontiamo sempre gli avversari nella loro migliore condizione”. Post Fiorentina-Milan 2-1.

“Se non mi cacciano io sto al Milan tutta la vita”. Filippo Inzaghi ha ripetuto più volte questa frase nel corso della stagione. Soprattutto quando le cose hanno cominciato a prendere una parabola discendente. Un po’ come le sue conferenze stampa o le dichiarazioni post-partita: dall’entusiasmo dei primi mesi, fino alla sosta natalizia, alla resa di fronte ad un gioco che non c’è. Sempre cercando di trovare qualche giustificazione tale da far sembrare il bicchiere più pieno del vuoto reale.

Ecco una carrellata di affermazioni del tecnico rossonero, che ha cercato fin dall’inizio di imprimere una nuova mentalità ad un gruppo fin troppo abbattuto dopo l’ottavo posto della scorsa stagione. Purtroppo per Inzaghi e per i tifosi del Milan le cose hanno preso una piega peggiore dell’annata 2013/2014, almeno finora.

Purtroppo anche Inzaghi è finito nel vortice di una retorica che ha lasciato perplessi addetti ai lavori e tifosi. Certe dichiarazioni dopo i pareggi contro Empoli, Chievo e Verona sono ancora impresse nella memoria. L’obiettivo, in fondo, è chiaro: tentare di non abbassare ulteriormente la tensione e il morale dei giocatori, già abbastanza ai minimi storici. Ma uno scossone, ogni tanto, ci vorrebbe. Soprattutto per riagguantare una posizione nobile per l’Europa League.

This post was last modified on 29 Marzo 2015 - 21:51

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redazione