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Milan (in)offensivo: per fare più gol se ne sono presi a valanga

La sensazione è che dopo la partita giocata sabato sera contro la Roma, i tifosi preferirebbero assistere ad altro piuttosto che alla finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il rischio che il Diavolo faccia la stessa fine della Sampdoria nell’ultima giornata di campionato è parecchio elevato: per chi se lo fosse perso, i blucerchiati hanno perso 5-0 contro la Vecchia Signora. Proprio i liguri furono gli spettatori dell’esordio vittorioso di Brocchi sulla panchina rossonera in Serie A. Ci sarebbe piaciuto raccontarvi che i 3 punti di Genova sono stati i primi di una lunga serie, ma non è andata proprio come la dirigenza di Via Aldo Rossi si aspettava.

L’unico successo del Milan è stato al Dall’Ara contro il Bologna, mentre le altre gare sono state un completo disastro. In generale i gol fatti sono stati sette, mentre quelli subiti ben otto: numeri in netta controtendenza rispetto al modulo utilizzato da Brocchi. I rossoneri dovevano giocare all’attacco, segnando tanto e provando i limitare i danni dietro. L’esito è stato totalmente differente: i soli otto punti guadagnati in sei partite non sono stati sufficienti per blindare il sesto posto in classifica e mantenere a debita distanza il Sassuolo. La sconfitta contro la Roma ci poteva anche stare, così come i tre gol subiti. I risultati inaccettabili sono quelli contro Frosinone, Carpi e Hellas Verona. Non siamo noi a dirlo, ma il campo, la classifica e le volte che Donnarumma è stato in colpevolmente costretto a raccogliere il pallone in fondo alla rete. Impensabile chiudere la serie di gare contro i bassifondi della classifica con cinque reti subite e solo quattro realizzate. Delle quattro, ben tre nella sfida contro il Frosinone che mai era riuscito a segnare così tanto in stagione. Se il Milan ha chiuso il campionato al settimo posto, è anche a causa delle gare giocate con Brocchi in panchina. Per fortuna che il modulo col centrocampo a rombo avrebbe dovuto aiutare gli attaccanti in fase realizzativa…

E’ successo esattamente il contrario: è mancato il centrocampo con i difensori spesso in difficoltà e sovraccaricati di responsabilità. Donnarumma ha fatto miracoli, sennò i risultati e il numero dei gol subiti sarebbero stati nettamente diversi. Valeva la pena rischiare così tanto? Alla fine non è cambiato nulla rispetto alla gestione Mihajlovic. Ora la parola passa, per l’ultima volta in questa stagione, al campo: la speranza è che si riescano a limitare i danni. Solo un miracolo potrà aiutare il Diavolo.

This post was last modified on 16 Maggio 2016 - 10:09