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Editoriale

Siamo stati, siamo e saremo una squadra di diavoli. I nostri auguri al Milan

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

Ognuno di noi, di quelli che hanno il sangue un po’ rosso e un po’ nero, avrà ascoltato almeno una volta la storia di come nacque il Milan 119 anni fa. Fu tutto merito di un gruppo composto da esponenti inglesi e italiani dell’alta società milanese: Alfred Edwards, Edward Berra Nathan, Samuel Richard Davies, David Allison, Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e – il più noto di tutti – Herbert Kilpin. Furono loro, infatti, a riunirsi tra il quindici e il diciotto dicembre presso l’hotel Du Nord e des Anglais ed a costituire il Milan Football & Cricket Club, la cui data di fondazione – in mancanza dell’atto costitutivo ufficiale, viene tradizionalmente fissata al sedici dicembre 1899. Nel gennaio del 1900, Mr. Edwards, il primo presidente del club, affilia il club alla Federazione Italiana Football e pochi giorni dopo disputa la sua prima partita ufficiale, perdendo 3-0 contro la Torinese in campionato.

I rossoneri (i colori sociali furono scelti da Kiplin in onore della squadra per cui faceva il tifo in Inghilterra e con la celebre motivazione “il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari“) si dimostrano però una squadra precoce, perché dopo solo un anno dalla nascita si laureano per la prima volta campioni d’Italia, battendo per 3-0 in finale il Genoa, fino ad allora incontrastato dominatore del calcio italiano. Da allora prende inizio una storia straordinariamente bella, che porta la squadra meneghina a diventare una delle più importanti e gloriose del pianeta. E, ovviamente, delle più vincenti, con incetta di trofei nazionali e, soprattutto, internazionali, e con un novero infinito di campioni che hanno vestito quelle inconfondibili righe rosse e nere. Quello del sedici dicembre, dunque, è un giorno per sempre impresso nella memoria di ogni tifoso milanista, di qualunque generazione esso sia stato, è e sarà; da cinquant’anni esatti a questa parte è inoltre un giorno di festa doppia perché anche la Curva Sud, il cuore pulsante del tifo rossonero, fu fondata un sedici di dicembre, quello appunto del 1968.

La storia è di quelle da annali del calcio, anche se il presente non è dei migliori: sono passati, infatti, undici anni dall’ultimo trofeo internazionale (la Coppa Intercontinentale conquistata, guarda caso, il sedici dicembre 2007) e sette dall’ultimo scudetto. La passione dei tifosi milanisti, però, non è scemata nemmeno di un soffio ed è proprio questo amore viscerale a dover spingere il nuovo corso rossonero targato Elliott, ma anche Gattuso ed i suoi ragazzi, a dare il massimo in questa stagione per dimenticare subito la cocente e prematura eliminazione di giovedì in Europa League e regalare a fine stagione l’accesso alla Champions League, la “casa” del Milan che da troppo tempo (cinque anni) vi manca.

Parafrasando il nostro motto possiamo dire “Siamo stati, siamo e saremo una squadra di diavoli“, ora e per sempre. Tanti auguri di buon compleanno, grande amore chiamato Milan!

Twitter: @Juan__DAv

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This post was last modified on 16 Dicembre 2018 - 20:26

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redazione