Proseguono i rumors relativi ai possibili contatti di mercato tra il Milan e Adriano Galliani ed in molti sperano in un grande ritorno in rossonero.
Mentre la squadra è in campo per raggiungere il pass per gli Ottavi di finale nel match tra Milan e Lecce proseguono le discussioni riguardo la stagione del Milan, un’annata che in un modo o nell’altro dovrà essere molto importante. L’obiettivo minimo è la Champions League ma i tifosi – neanche in maniera troppo velata – sognano che Allegri ripercorra le orme di Antonio Conte e possa portare cosi la seconda stella in rossonero.
Milan e Galliani, parole importanti di Braida
Nelle ultime settimane si è parlato molto del possibile approdo di Adriano Galliani al Milan, un ritorno che fa sognare per vari motivi e che in molti hanno commentato. L’ex dirigente rossonero Ariedo Braida – e grande collega di Galliani – ha rilasciato interessanti dichiarazioni ai microfoni di Tuttomercatoweb, ecco le sue parole:

“Galliani calcisticamente è un campione, credo che questo dica tutto. Ma non solo dal mio punto di vista, gli è riconosciuto ovunque in tutto il mondo. E’ una persona che ha grandissime qualità, fare quello che ha fatto lui al Milan non è cosa di tutti i giorni, cosi come in fondo anche al Monza. Galliani è un campione e i dirigenti campioni sono pochissimi”.
Boom Milan, arriva l’annuncio di Braida
Braida ha parlato di tanti temi, seppur senza sbilanciarsi totalmente sulla sua avventura in rossonero. Il più grande rimpianto però è quello di tanti tifosi e Braida: “Momento più bello? Non ce n’è stato uno solo ma il momento più brutto è stato dopo la sconfitta contro il Liverpool, li ho perso la parola per una settimana. Quella non mi andrà mai davvero giù”.

Nel corso dell’intervista Braida ha parlato anche del mercato sottolineando che in fondo non si può seguire solo una linea giovane e in fondo con Luka Modric – pilastro di queste prime giornate rossonere – ne stiamo avendo una vera prova. L’ex dirigente ha spiegato il suo pensiero con queste parole: “Berlusconi amava i grandi campioni, quelli che facevano la differenza”. E qui il messaggio sui giovani:
“Se devono giocare i giovani? Non è sinonimo di bravura, deve giocarlo chi sa farlo. Cosa c’entra l’età? Se sei bravo puoi avere 16 anni o 40 anni, ma alla fine devi giocare”, il messaggio da parte dell’ex storico dirigente rossonero.