Un attaccante fuori dai piani tecnici, un contratto pesante e tempi che si allungano: l’enigma per il club rossonero tra ostacoli economici e strategici.
Il mercato è finito, ma ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere in casa Milan tra possibili svincolati e uomini fuori dal progetto. Tare è al lavoro non solo per trovare una nuova collocazione agli esuberi, ma anche per alleggerire il monte ingaggi della società.
Divock Origi è un caso aperto in casa Milan: contratto fino al giugno 2026 e ingaggio annuo da circa 4-4,5 milioni di euro – una cifra rilevante, considerata la sua assenza dagli schemi tecnici e dai campi da più di un anno.
Origi vicino all’addio? Cosa sta succedendo
Durante l’estate si era aperta una via per la rescissione anticipata del contratto, con l’offerta di una buonuscita pari al 50% dei guadagni residui, come riportato da Tuttosport. La trattativa sembrava avviarsi verso una conclusione positiva, ma un dietrofront di Origi ha bloccato il tutto.

Il calciatore non sarebbe disposto a ridurre le sue richieste. La società non ha ancora chiuso la porta: proseguono i contatti con l’entourage per trovare un compromesso, ma i tempi si allungano e l’incognita finanziaria persiste. Dal punto di vista del Milan, la risoluzione resta la via preferita per liberare una casella nel monte-ingaggi e investire in giocatori più funzionali.