“Quando sono in forma…”: Il messaggio di Okafor al Milan dopo la cessione

Sono arrivati dei messaggi dell’ex attaccante del Milan Noah Okafor in merito al suo addio e al poco spazio trovato in rossonero, che ha senza dubbio condizionato la sua esperienza

Noah Okafor è stato ceduto nell’ultima sessione di mercato al Leeds United. Sembrava potesse giocarsi le sue chance con il Milan dopo un buon precampionato, ma non è andata così. Il prestito al Napoli non è stato buono dal punto di vista personale visto che ha giocato pochissimo. L’attaccante svizzero è andato in Inghilterra per ritrovarsi e giocare di più.

Okafor ricorda l’esperienza al Milan e guarda al futuro

L’ex attaccante del Milan ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di ‘The Athletic’: “Ogni giocatore vuole giocare. Ho bisogno di ritrovare la fiducia in me stesso e in questa squadra posso trovarla. Inoltre, per esempio, con questo allenatore (Daniel Farke, ndr), riesco a ritrovare la fiducia. È dura quando giochi due, tre o quattro partite come sostituto per 10, 20, 30 minuti. Per i giocatori, è difficile mettersi in forma e acquisire davvero fiducia“.

Okafor ha poi parlato sull’addio al Milan: “Ecco perché ho preso questa decisione, perché so quali sono le mie qualità, so che devo migliorare ed è per questo che lavoro sodo ogni giorno. La cosa più importante è arrivare ogni giorno con il sorriso e dare il massimo in campo. Non sei abituato al ritmo, quindi quando vai a una partita, ovviamente, il calcio è duro. A volte è normale avere un po’ di dolore o qualcosa del genere, ma è per questo che ho detto che lavoro sodo. Inoltre, nei giorni liberi, mi alleno con il mio allenatore personale per avere un corpo forte e mettermi in forma per dare il 100%. Quando sono in forma, ritrovo la fiducia in me stesso e il mio gioco“.

Nico

Sono giornalista perché non so fare il calciatore. Mi emoziono se mi trovo in uno stadio pieno, ma vivo il calcio come una tragedia. Involuto in qualsiasi altro aspetto della vita. I miei idoli sono Diego Armando Maradona e Walter Sabatini.
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