Si accendono le luci su Riad e sulla Supercoppa Italiana. Questa sera Napoli e Milan apriranno le danze con la prima semifinale, in programma alle 20.00 italiane. Una sfida che i rossoneri non vogliono sbagliare per continuare a sognare di mettere le mani sul trofeo per il secondo anno di fila. Stesso obiettivo per Ardon Jashari, protagonista di una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Il centrocampista svizzero ha parlato anche dei suoi primi mesi in rossonero.
Milan, Jashari si sfoga dopo il lungo infortunio: “Tanta sfortuna”
In vista della sfida di questa sera, la Gazzetta dello Sport ha deciso di intervistare Jashari, che lunedì – Napoli in semifinale permettendo – potrebbe vincere il suo primo trofeo con il Milan. Oltre a parlare del big match di Supercoppa, ci si è ovviamente soffermati anche sul brutto infortunio al perone, che ha tenuto l’ex Brugge ai box per circa tre mesi:
INFORTUNIO – Onestamente, dopo un’estate nella quale la trattativa per il mio arrivo al Milan era stata lunga, avere un problema del genere non è stato il massimo. Lavoravo da tre settimane con la squadra, stavo crescendo e credo che chiunque al posto mio non sarebbe stato felice. Sfortuna… Nel calcio capita.
MODRIC – Giocare con lui è incredibile per tutti, non solo per me. Io occupo la sua stessa posizione e posso imparare molto: ha caratteristiche tecniche eccezionali, ma anche una personalità super che mostra anche nel modo in cui si approccia con i ragazzi.

RABIOT – Fin dal primo giorno ha avuto un grande impatto con la squadra ed è importante per il Milan. Per come “legge” la partita e per come gioca a calcio. Da campioni come lui e Modric puoi comunque prendere qualcosa e diventare più completo.
ALLEGRI – Il mister è importante, ci sta sempre vicino. Avere uno come lui dà fiducia ai singoli e allo spogliatoio. Per i nostri successi è fondamentale: ha esperienza e ha lavorato con incredibili giocatori. Da uno come lui posso imparare molto.
NAPOLI – Non bisogna comparare la gara di Supercoppa con quella d’andata in campionato perché questo sarà
un incontro a eliminazione diretta: chi vince va in finale…In Serie A invece, c’è tempo per rimediare a una sconfitta. Sarà tutto diverso e dovremo essere pronti.