Zambrotta: “Seedorf? Avrei fatto scelte diverse, un campione non è detto che sia un bravo allenatore”

Gianluca Zambrotta, attuale allenatore del Chiasso, è stato intervistato dai microfoni di SkySport. L’ex giocatore rossonero è partito analizzando gli avvenimenti attorno allo scudetto perso dal Milan tre stagioni fa, ma ha trattato tanti altri temi: “In quella stagione, la Juventus si era migliorata molto. Era più forte degli anni prima e non ha mai ceduto. In un momento cruciale della stagione, Massimiliano Allegri disse alla squadra che poteva puntare anche solo su quattordici giocatori e non su tutta la rosa. In quel momento ci siamo sentiti tutti esclusi dal progetto e dalla lotta per lo scudetto. È stato il peggior modo di affrontare quel discorso in quel momento”.

L’ex terzino prosegue parlando di Seedorf: “Se fossi stato il Milan, avrei fatto delle altre scelte molto diverse. Credo che sia necessario fare esperienza come allenatore prima di arrivare ad alti livelli. In campo Seedorf sarà stato un fuoriclasse, ha vinto tanto e ha sempre avuto una bella mentalità. Il problema è che c’è differenza fra giocare e allenare. Si è ritrovato ad inserirsi in un Milan in netta difficoltà e ha fatto tutto quello che poteva. Ora gli servirebbe del tempo per provare a costruire qualcosa di importante, non credo sia utile mandarlo via dopo avergli affidato un progetto importante pochi mesi fa. Il Milan ha una rosa che può far molto bene, ma sfortunatamente non può competere né a livello internazionale e né in Italia con una Juventus che ovviamente si rafforzerà ancora. Serviranno diversi rinforzi per tornare a lottare per lo scudetto e soprattutto per qualificarsi in Champions League”.

Per concludere un pensiero su Filippo Inzaghi e Unai Emery: Inzaghi poteva essere l’allenatore giusto per prendere in mano i rossoneri. È un uomo immagine del Diavolo e rispetto a Seedorf ha due anni di esperienza in più. Per questo motivo ho sempre sostenuto che forse era meglio affidare a lui la panchina. Ha le capacità per diventare un grande tecnico, ma penso che resterà ancora in Primavera e poi fra qualche anno passare in prima squadra. Emery? Sono i risultati a parlare per lui. Quando un allenatore vince un trofeo come l’Europa League significa che ha capacità e ha fatto un buon lavoro. Potrebbe essere un allenatore che può fare la differenza al Milan, anche se vedrei bene un altro tipo di tecnico sulla panchina rossonera. Spero in un italiano che conosca bene la lingua, la Serie A e la situazione del Milan”.

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