Calabria: “Ho sempre tifato Milan, il mio idolo è Maldini. Penso solo a dare il massimo, il calcio viene prima di tutto”

Queste le dichiarazioni rilasciate da Davide Calabria, ai microfoni di Vivo Azzurro, prima della gara che l’Under 21 disputerà contro i pari età della Lituania: “Come è nata la mia passione per il calcio? In famiglia, tutti hanno sempre seguito questo sport e, a me, è sempre piaciuto. Quando l’Italia ha vinto il Mondiale nel 2006, avevo nove anni e mezzo, ero a casa con la mia famiglia e mio zio e, dopo la partita, siamo andati al lago a festeggiare. Per il Milan, ho fatto due provini, il primo a sei anni e il secondo a nove anni. A dieci anni, sono passato al Milan. Sono nato come mediano davanti alla difesa, poi ho fatto la mezz’ala in un centrocampo a tre, ho fatto anche l’esterno alto e, con il trascorrere degli anni, sono diventato terzino sia a destra che a sinistra e lì mi sono specializzato nel ruolo. Il mio idolo? Paolo Maldini, non c’è neanche da chiederlo. La prima volta che ho indossato la maglia azzurra è stato a Coverciano, ero molto emozionato, era una sfida fra Nord, Centro e Sud. c’erano i giocatori più forti in Italia: è stata un’esperienza bella e tosta“.

E ancora: “La finale dell’Europeo Under 17 nel 2013? Ricordo tutta la trafila, eravamo veramente forti, ci è mancata un po’ di fortuna ai rigori. Al Mondiale Under 17, purtroppo, ho avuto l’appendicite e sono stato operato negli Emirati Arabi, ci tenevo tanto a finire il Mondiale, ma non ce l’ho fatta. Il Milan è la squadra per cui tifo da sempre ed esordire a Bergamo a Maggio è stata una cosa per la quale non ci sono parole. Emozione incredibile e inaspettata. In Under 21 è andata bene, dopo la prima convocazione sono stato anche riconvocato e penso solo a dare il massimo. Tempo libero? Mi piace stare a casa con gli amici, seguire l’NBA, passo tanto tempo anche con la mia ragazza. Musica? Ligabue. Film? Ne ho appena visto uno molto bello su una storia vera di pugilato. Tatuaggi? Ne ho quattro. Capelli? Sempre tenuti così e li lascio stare. Ordine di importanza? Il calcio, prima di tutto. Poi la famiglia e l’amicizia. La mia famiglia, in ogni caso, mi è sempre stata vicino“.

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