Boateng è già l’uomo in più

La seconda vita rossonera di Boateng è cominciata con il piede giusto: il destro, quello usato ieri per segnare il primo gol dopo il ritorno al Diavolo e chiudere la partita. Il ghanese ha sorpreso fin dall’esordio a Roma, dimostrando voglia e carattere dei tempi migliori, quasi non fosse mai andato via.

Contro la Fiorentina il Milan ha ricordato almeno un po’ quello di cinque anni fa, scrive La Gazzetta dello Sport, quando con Allegri e lo stesso Boa conquistò lo scudetto. L’avversario non è stato battuto grazie al gioco ragionato o ad una filosofia eccelsa di calcio ma mettendo in campo forza, tenacia e classe dei singoli. Una squadra orgogliosa, che adesso può contare sull’ex Schalke: anima da numero 10 e grinta da giocatore d’altri tempi. Colpi d’alta scuola e caratteristiche universali, il 28enne si è ripresentato con i fiocchi a San Siro, tornando alla famosa e spettacolare capriola ad hoc per le esultanze. La scommessa ha le carte in regola per essere vinta e sarebbe un caso abbastanza raro visto che in passato diversi “bis” (per esempio Donadoni, Sheva e Kakà) non avevano lasciato un grande ricordo.

Boateng appare più vivo che mai, ripartito da zero e capace di lavorare a testa bassa al servizio del gruppo. Un leader, e ce ne sono pochissimi, da sempre apprezzato da Berlusconi e come ha dimostrato a parole al fischio finale.

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