La riscossa di Mathieu, l’impronta sul futuro

Della serie: a volte ritornano, o meglio, rimangono, anche se poi, effettivamente, non era mai andato via. Lo si diceva, vero, che avrebbe lasciato la maglia rossonera, ma sarà davvero così? Per ora resta Mathieu Flamini, numero 16 del Milan.

Centrocampista di quantità, arrivò al Milan come ipotetico centrale davanti alla difesa ma, visto la sua scarsa attitudine al costruire gioco, e la sua netta propensione nel romperlo, si trovò a fare la riserva di giocatori come Gattuso e Ambrosini, senatori che, fino a prova contraria, dovevano giocare titolari.

Nella partita di domenica contro il Novara Flamini è rientrato in campionato dal primo minuto, ha offerto una grande prestazione, quantità e qualità al servizio della squadra, al servizio di Allegri che, centrocampisti come lui, li sogna la notte, centrocampisti capaci di inserirsi, di pressare, di tirare, di correre, di fare gol e di rubare palloni. centrocampisti, in una parola, moderni.

Novanta minuti da “mediano”, come direbbe Ligabue, novanta minuti che, per i tifosi, sono stati una scarica di adrenalina, vedere Gattuso e Flamini accanto sembra quasi aver incoronato il successore dell’indimenticabile numero 8 direttamente in campo. Con Seedorf, Inzaghi, Ibra, Gattuso e, addirittura, Zambrotta che cercavano la via dell’ultimo gol nel Milan, l’ha trovato lui, nel suo gioco umile, un gol che vale tanto, troppo, in ottica di rinnovo.

Nel 2008, quando arrivò al Milan, firmò un quadriennale con scadenza nel Giugno 2012, sembrava ormai destinato a lasciare Milanello quest’anno per accasarsi, magari, alla squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta: il Marsiglia. Sembrava, appunto, perché negli ultimi giorni, visti anche i numerosi addii in casa rossonera, sono iniziate a circolare voci su un possibile rinnovo biennale del contratto, con una netta riduzione dell’ingaggio da parte del giocatore.

Rinnovo? Perché no, visti anche i 90 minuti giocati contro il Novara, non solo un gol, ma anche tanta corsa, tanta grinta, tanta voglia di essere importante. E allora perché non concederglielo, perché non permettergli di farci finalmente vedere il vero “mad dog”.

Sarebbe, probabilmente, la scelta più giusta visto che Flamini in questa stagione non ha praticamente mai giocato a causa del brutto infortunio al ginocchio subito nel pre-campionato, sarebbe giusto per la società, che comunque gli è stata accanto nonostante fosse il suo ultimo anno, e sarebbe giusto anche per Mathieu che, dopo aver fatto tanta panchina dietro ai “senatori”, potrebbe finalmente vivere una stagione da protagonista. 

Impostazioni privacy