Ad Arcore tre ore produttive, ora Allegri cosa si inventerà per rispettare tutti i suoi “doveri”?

A. Sironi - Caporedattore SpazioMilan.it
A. Sironi – Caporedattore SpazioMilan.it

C’è Allegri, non Seedorf ed è già una conquista. Ci sono anche un modulo, idee di gioco, giocatori imprescindibili e nomi sul mercato. Tradotto, le tre lunghissime ore di cena in quel di Arcore hanno dato i loro risultati, se corretti o meno solo il campo potrà dirlo. Lo stesso campo che in realtà, con gli stessi uomini, ha smentito il 4-3-1-2 tanto caro al presidente. Quel campo che ha mostrato un Robinho (su cui molto probabilmente Berlusconi ha posto il veto alla cessione) molto svagato e poco concentrato, ma anche un El Shaarawy che ancora deve crescere, perché per diventare un vero top player serve la continuità che nel girone di ritorno è mancata.

Sarà una stagione delicata. Si partirà dai preliminari di Champions, cambiando la preparazione estiva e arrivando a dicembre probabilmente già stanchi. Non è la prima volta per il Milan, che spesso passando dalle fatiche di agosto è arrivato fino in fondo, ma resta il fatto che per competere in campionato servirà anche un calendario fortunato con gli scontri diretti messi un po’ prima per sfruttare il rodaggio già avvenuto in Europa.

Ma sarà una stagione delicata soprattutto perché Max Allegri dovrà essere bravo a districarsi tra “diritti” e “doveri” (doveri in primis). Se lo schema con il trequartista non dovesse funzionare, chi lo spiegherebbe a Silvio? Si dovrà trovare un compromesso, o una maschera come quella che usava Carlo Ancelotti con Kakà e il famoso albero di Natale. “Per i primi minuti gioca a fianco della punta, poi torna indietro”. Un colpo di genio che accontentava tutti. Tenere un Robinho indolente non sarà facile, la voglia di Santos è tanta, ma se arrivasse un’offerta di 10 milioni di euro siamo sicuri che il cartello con la scritta “incedibile” non venga presto cambiato dallo stesso numero uno? Probabile di sì, come è anche probabile che il già citato Kakà, resti per l’ennesima volta solo un sogno di mezza estate. La fiscalità spagnola da gennaio non è cambiata, le pretese di Florentino Perez saranno sempre troppo alte e a 31 anni, con un Saponara in rampa di lancia e a malincuore, il Milan può fare a meno del suo bambino d’oro.

Twitter: @arisiro92

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