La Stampa, Cutrone: “Buffon? Qualche gol gliel’ho fatto… Se segno faccio dieci giri di campo”

E’ il giocatore rossonera del momento, sarà l’attaccante di riferimento al centro dell’attacco di Torino: Patrick Cutrone si confessa a La Stampa fra sogni nel cassetto, ambizioni personali e obiettivi da raggiungere. Domani sera metterò per la prima volta piede nello Stadium. S. Siro, però, è un’altra cosa… La Juve l’ho affrontata solo nelle giovanili. Persino da portiere: nei Giovanissimi Regionali, espulso il titolare, mi offrii io”, racconta Cutrone.

“Il Milan ha sempre perso allo Stadium? Lo so. Ma noi ora siamo squadra vera e non abbiamo paura. Sarà difficile battere la Juve, ma non si sa mai. Vogliamo vincere, magari ci capiteranno poche occasioni e stiamo lavorando per riuscire a sfruttarle. I loro attaccanti? Di Higuain ammiro la tranquillità sottoporta, di Dybala le scelte nelle giocate. Bonucci? Leo lo vedo come sempre. E’ il nostro capitano: deve trasmetterci serenità e lo farà. Buffon? In partitella qualche gol gliel’ho fatto… Ripetermi domani sarebbe un sogno. Cosa faccio se segno? Esulto con dieci giri di campo. E se poi andiamo in Champions, mi raso i capelli”.

“Champions League? E’ il nostro obiettivo, ci crediamo. Sappiamo di giocarci moltissimo tra Juve e derby. Il gol all’Inter in Coppa Italia? E’ stata la vittoria che ci ha fatto svoltare. Prima di quel gol che avevo sognato proprio così, mi ricordo bene il Natale passato dopo aver perso con Verona e Atalanta. Eravamo tutti molto tristi, io stavo male. Futuro? Offerte ne ho avute, ma sono cose tra il mio procuratore e il club. Io ho solo pensato a migliorarmi, per mettere in difficoltà il mio allenatore”.

“Come ho convinto Montella e Gattuso? Con il lavoro. Non mi accontento mai. Sono al Milan da quando avevo 8 anni. Ho fatto tanti sacrifici. Papà Pasquale, mamma Eleonora e io: anni di pulmino dopo la scuola, un panino e via ad allenarmi. Fermandomi spesso più degli altri, rincasando alle otto di sera. Mio papà? Lui è un riferimento. Il 63 della mia maglia è il suo anno di nascita. Con mamma, mi hanno sempre dato tutto. Tarantolato? C’entra ancora mio padre. Mi sono applicato e adesso credo che, gol a parte, i tifosi apprezzino la mia voglia di combattere”, conclude Cutrone.

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