Siamo alla vigilia di un’importante sfida, l’andata degli ottavi di finale di Champions League tra Milan e Tottenham, il match si giocherà alle ore 21.00 in quel di San Siro.
Dopo la conferenza stampa di Pioli, tenutasi nel pomeriggio, adesso è il turno dell’allenatore italiano della squadra inglese, di seguito le sue parole:
Sul ritorno a San Siro: “Tornare a San Siro è una grande emozione, ho passato due anni belli in cui ho fatto cose importanti. Affrontiamo i campioni d’Italia, hanno ottimi giocatori e allenatore. Sarà una partita difficile tra due squadre che cercheranno di superarsi”.
Sul post operazione: “Molto difficile essere lontano dalla squadra, perché ho un senso di responsabilità che mi porta a voler essere sempre con la squadra, però avevo questo problema. Sono felice di essere vicino alla squadra in questo periodo difficile”.
“Questa per me è stata la prima volta in cui sono stato costretto a restare a casa, è stato difficile”.
Su Bentancur: “Sicuramente non abbiamo avuto il tempo di pensare ad un sostituto di Bentancur diverso dai due ragazzi in mediana, perché si è fatto male tre giorni fa e non abbiamo avuto tanto tempo per prepararci. Ora speriamo di non avere altri infortuni”.

Conte commenta il momento del Tottenham: le parole
Sul momento del Tottenham: “L’anno scorso abbiamo trovato una continuità importante e abbiamo trovato la qualificazione in Champions. Quest’anno siamo ripartiti bene, poi per infortuni e altro abbiamo avuto alti e bassi, ma la stabilità è molto importante”.
“Prevedere ciò che accadrà domani è difficile, ci sta mancando quella stabilità che per me è necessaria per essere competitivo. Giocare sempre sotto pressione può essere un peso, stiamo lavorando per restare sempre concentrati”.
Sulla favorita di domani: “Quando arrivi a questo livello non ci sono favoriti: questi tornei sono talmente brevi che devi arrivarci con i migliori a disposizione e in un grande momento di forma per essere favorito, per questo è difficile vincerli”.
Sulle differenze tra Italia e Inghilterra: “La pressione è diversa: in Inghilterra c’è meno pressione, perché il calcio è uno sport, mentre in Italia a volte è qualcosa di più”.