Il Milan si è appena messo alle spalle una settimana a dir poco complicata tra Champions League e campionato
L’eliminazione col Feyenoord e la sconfitta di Torino hanno decisamente complicato i piani del Milan. Il club ora pensa a una vera e propria rivoluzione.
L’ultima giornata di campionato è stata particolarmente nefasta per il Milan. I rossoneri, già reduci dall’eliminazione in Champions League per mano del Feyenoord, sono usciti sconfitti dalla sfida sul campo del Torino di Paolo Vanoli. Un risultato pesante, anche alla luce della prestazione sottotono fornita da Mike Maignan e compagni. E ora è altissimo il rischio che il Diavolo resti fuori dalla prossima edizione della Champions League.
La Juventus, che a Cagliari ha centrato la quarta vittoria di fila in campionato, ora ha un margine di otto punti, nove se si considera il vantaggio negli scontri diretti. Il Milan può accorciare vincendo a Bologna, ma non basterà. Insomma, ormai i rossoneri non sono più completamente artefici del proprio destino nella rincorsa al quarto posto in classifica, obiettivo prioritario per la società che sta pianificando una vera e propria rivoluzione in vista della prossima estate.
Milan, ecco la rivoluzione senza Champions League
Per il destino del Milan saranno decisive le prossime due partite contro Bologna e Lazio. Fare bottino pieno permetterebbe ai rossoneri di rimettersi in piena corsa per il quarto posto, anche perché si tratta di veri e propri scontri diretti. In caso contrario, con due partite in meno a disposizione, la corsa rossonera alla prossima edizione della Champions League si complicherebbe e non poco.
Per assicurarsi il quarto posto, il Milan dovrebbe trovare un filotto di vittorie consecutive che mai è riuscito a fare quest’anno. Insomma, le partite di giovedì e domenica saranno decisive per il prosieguo della stagione, ma incideranno anche sulle scelte estive. Già, perché senza qualificazione alla prossima edizione della Champions League, la società sarà chiamata a operare una vera e propria rivoluzione in campo e non solo.

Partendo dalla panchina, con Sergio Conceicao che non verrebbe confermato, chiudendo la sua esperienza in rossonero dopo appena un semestre. Inevitabilmente – come si legge sulle colonne del Corriere dello Sport oggi in edicola – si ragionerà sul futuro di Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao, tutti sacrificabili in estate in nome di una vera e propria rifondazione. Lo stesso discorso varrà per altri giocatori che non hanno convinto e che verranno sostituiti, anche se con un budget ridotto a disposizione di chi opererà sul mercato.
A proposito. Al di là di come finirà la stagione, la società è intenzionata a rinforzare il management con un dirigente di campo più esperto. In particolar modo, il Milan vuole ingaggiare un direttore sportivo che possa aiutare sul mercato, ma soprattutto nella gestione quotidiana a Milanello. Per il ruolo ds in pole ci sono diversi nomi, da Igli Tare a Fabio Paratici passando per Modesto e Berta.
Al posto di Maignan, il Milan potrebbe puntare su Meret del Napoli, mentre l’erede designato di Theo Hernandez sembra essere De Cuyper. Non sarà facile sostituire Rafael Leao, ma la cessione del portoghese porterebbe comunque soldi nelle casse del club rossonero che a quel punto potrebbe cercare l’assalto a Gabriel Martinelli dell’Arsenal.