Cassano e il “male oscuro”: che cos’è

ANSA 13.32 – “Antonio Cassano ha manifestato una sofferenza cerebrale su base ischemica”. E’ quanto comunica il Milan precisando che il calciatore verrà sottoposto nei prossimi giorni a un piccolo intervento di cardiologia interventistica (chiusura del forame ovale).

Si chiama TIA, acronimo che sta per “Transient Ischemic Attack”, ovvero attacco ischemico transitorio. E’ questo il male che avrebbe colpito Antonio Cassano che, visti i 29 anni di età, rappresenta un caso molto raro in medicina.

L’ischemia cerebrale, infatti, si verifica in almeno due casi su tre in persone adulte sopra i 65 anni. A causare questi episodi sono microemboli che si staccano da una parte del nostro corpo e viaggiano fino al cervello, andandone a chiudere un’arteria. I sintomi, che si risolvono nel giro di 24 ore, sono perlopiù “lateralizzati” in una parte del cervello (destra o sinistra) e proprio in base a questa localizzazione sono diversi: dalla perdita della sensibilità in un lato del corpo o del viso alla perdita della vista dall’occhio destro o sinistro, comprendendo a volte la difficoltà nell’esprimersi, le vertigini, il vomito e la perdita di coscienza. Se questi sintomi permangono oltre le 24 si parla di Rind, “Reversible Ischemic Neurological Deficit”, uno stadio successivo del problema neurologico che prevede tempi di recupero più lenti.

Ma quali sono i fattori di rischio? Il primo è senz’altro l’ipertensione arteriosa, ma anche problemi cardiaci, come il prolasso della valvola mitrale, e la stenosi dei vasi del collo causata da placche arteriosclerotiche. Di conseguenza, le raccomandazioni dei medici sono quelle di controllare la pressione, eliminare il fumo, mantenere il colesterolo e la glicemia sotto i valori di guardia, evitare l’obesità addominale.

La diagnosi ed il trattamento della causa determinante il TIA sono di fondamentale importanza. L’elettrocardiogramma può evidenziare una fibrillazione atriale o altre aritmie, cause comuni di attacchi ischemici. Successivamente l’ecocardiogramma è in grado di evidenziare un trombo. Sempre l’esame ecocolordoppler dei tronchi sovra-aortici dimostra una eventuale stenosi carotidea.

Piermaurizio Di Rienzo

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