Bonera l’eletto, alla ricerca di un anno sano e della ricetta giusta per ristrutturare la difesa: l’analisi

Il Milan che riprenderà ad affrontare sfide ufficiali, per dare un senso a questa stagione 2013/2014, dovrà cercare soprattutto di avere più stabilità dietro e di migliorare nel reparto in cui è sembrato più carente negli ultimi mesi. La difesa rossonera, infatti, ha spesso e volentieri dovuto fare a meno di un leader che infondeva sicurezza al reparto e dava la scossa ai suoi compagni. Nelle ultime gare, soprattutto quelle dell’ultimo mese contro Catania, Ajax, Roma ed Inter, il rientro di Daniele Bonera però è sembrato vitale per migliorare alcuni aspetti della fase difensiva.

L’esperto centrale di difesa, infatti, è stato “eletto” come simbolo della difesa del Milan da due pezzi di storia come Gennaro Gattuso, che lo ha quasi paragonato addirittura ad un mostro sacro come Franco Baresi (paragone che sembra comunque troppo azzardato), ed Alessandro Nesta, che lo ha proposto alla Nazionale di Prandelli, dicendo che il suo ex compagno di squadra è troppo spesso “sottovalutato”. Al di là di questi attestati di stima, sembra al quanto logico considerare Bonera il vero e proprio leader della terza linea del Diavolo che troppo spesso è mancato nel 2013 per i vari infortuni.

L’inizio del 2014 sarà come la fine del 2013 nei piani di Allegri, con Bonera “comandante” di un reparto che deve comunque migliorare parecchio nel complesso. Quello che viene spontaneo augurarsi è che per Daniele questo sia un anno più fortunato dal punto di vista degli infortuni. Prima di dicembre, infatti, l’ex difensore di Parma e Brescia non aveva mai giocato per l’infortunio subito in estate, così come l’anno scorso, quello del novembre 2012 contro la Fiorentina, gli aveva fatto saltare gran parte della stagione. Ora, però, c’è bisogno di lui e, Zapata, Mexes o il nuovo arrivato Rami, potranno crescere solo sotto la guida sapiente di Bonera.

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