Un Milan a due facce

Con una partita che definire al cardiopalma è riduttivo, si è conclusa una settimana abbastanza impegnativa in casa rossonera, ma chiusa con due importantissime vittorie. Le sfide contro Bate Borisov e Lecce hanno riportato alla ribalta un campione troppo spesso ingiustamente criticato: Kevin Prince Boateng.

 

Il ghanese ha messo immediatamente a tacere le voci di chi lo definiva un ragazzo “poco serio” fuori dal campo, segnando un gol spettacolare, frutto di rabbia e grinta, contro la squadra bielorussa e giocando praticamente da solo contro il Lecce, trascinandosi il Diavolo sulle spalle. Con la sua tripletta, infatti, il Milan ha trovato una vittoria pazzesca quanto insperabile, senza contare che i primi due gol sono stati di pregevole fattura. Insomma, come abbiamo detto per Ibra e Cassano, ribadiamo per il Boa: magari fossero sempre “stanchi” e “poco seri” così! IN RIALZO.

Tutto il contrario dovremmo dire per gran parte degli altri undici partiti titolari. Quello del primo tempo, infatti, è stato un Milan che definire inguardabile sarebbe eufemistico. Una difesa colabrodo, un centrocampo che veniva perforato come il burro da un coltello e Ibra e Robinho brutte copie delle due partite precedenti. Probabilmente un problema di testa, tanto è vero che gli ingressi di Prince e Aquilani si sono rivelati decisivi. In ogni caso, se si vuole difendere il Tricolore, qualcosa va decisamente cambiato. IN RIBASSO.

La capacità di reazione della squadra ha messo in luce, però, un nuovo volto degli uomini di Allegri, quello che il Milan raramente ha avuto e che con la gestione del tecnico livornese sembra essere diventato una realtà: saper rimettere in sesto partite che sembrano già perse. È successo l’anno scorso con l’Udinese e si è replicato alla prima giornata contro la Lazio. Il nuovo volto di un Diavolo che non molla mai, una filosofia estranea al Milan berlusconiano, abituato a schiacciare gli avversari con il proprio possesso palla e tendente per lo più a essere rimontato, non a rimontare. Anche se l’augurio è quello di chiuderle noi le partite, si tratta comunque di una nuova e ben accetta “dote”. IN RIALZO.

Infine, non possiamo che chiudere questo spazio con l’evento più negativo, più drammatico, di questa settimana rossonera, che ha fatto passare decisamente in secondo piano le vittorie rossonere. La scomparsa di Marco Simoncelli ha scosso tutti gli appassionati di sport e non solo. Un campione e una persona di una solarità e di una bontà indescrivibili, come lo descrive chi lo conosceva, ci ha lasciato troppo presto. Noi, grandi tifosi del Diavolo come lo era lui, non possiamo che stringerci moralmente intorno al cordoglio di parenti e amici. Ci mancherai, immenso Sic!

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