Sua maestà, Thiago Silva

Dopo 6 anni di sudore e rimpianti ecco la vittoria in quel maledetto e tanto ostico campo di Palermo. Basta una sera così a cancellare delusioni passate e vecchi rancori, perché il campo, come dicono loro, dice sempre la verità. 3 punti, vetta solitaria, ma ancora provvisoria, in campionato e un mostro di nome Zlatan che di umano ha davvero poco, ma ben riposato dopo le tre settimane di stop. Quasi illegale. Ma nello spettacolo andato in scena dalle 18 di ieri non c’è solo il numero 11 svedese da coccolare (ma occhio che morde) ed esaltare, nonostante i titoli, i voti e le prime pagine dei quotidiani di domani saranno tutte per lui. Basta voltarsi un attimo ed eccolo lì, un brasiliano dai piedi buoni e dalla classe superiore, bello come il sole e dolce come il suo nome. Di umano anche lui ha davvero poco.

Meno decisivo ma più incisivo, meno lezioso ma più concreto. Economicamente più prezioso dell’altro. THIAGO SILVA. Mostruoso  anche lui modo suo, costante nel rendimento e l’unico davvero insostituibile di questo Milan. Lui c’è anche quando non ci deve essere, lui recupera anche quando sbaglia, lui rincorre, lui segna! Lanci, chiusure, appoggi e verticalizzazioni: sa fare tutto e al Barcellona lo vogliono, per carità lo capiamo anche ma non siamo noi quelli che vendono i loro pezzi migliori, avete sbagliato “sponda” di Milano.

Anche ieri col Palermo una prova sontuosa, senza macchie. Anzi no l’unica sullo 0-4. Impeccabile e immarcabile, è l’attaccante che deve preoccuparsi di lui, mai il contrario. Rispetto al suo amico svedese lui preferisce i piedi alle mani e la bocca la usa solo per spronare i suoi compagni. Sicuramente sarà meno appariscente di altri ma il suo contributo è tanto importante come quello che i rossoneri garantiscono in attacco. Vale il prezzo del biglietto. Thiago Silva più di Ibra.

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