Djamel: terzino da Milan

Il tifoso medio, una volta informato circa l’arrivo di Mesbah, aveva storto il naso. Era costato poco, avrebbe fatto la fine di Taiwo, Vilà e Grimi. Così, in merito, si esprimeva. Errore. Che Djamel fosse un cocktail di aggressività e dinamismo, non era da mettere in discussione. Che sapesse spingere, inserirsi e contrastare, per chi l’avesse seguito quando militava nel Lecce, era risaputo. Peccato che non tutti la pensassero così.

L’unico dubbio riguardava le competenze tattiche. In Puglia, agiva da centrocampista esterno. Non sempre sapeva alternare con successo fase difensiva e fase offensiva. Ma, grazie all’opera di Tassotti e Allegri, il problema è stato risolto. Milan-Roma di ieri ne è la conferma. Anche in precedenza, Mesbah aveva ben figurato. Ma, contro i capitolini, ha dato il meglio di sè.

L’out di sinistra è stato blindato. Djamel saliva, saltava l’uomo e proponeva cross interessanti. Ripiegava e nessuno lo superava. In più occasioni, tramite diagonali chirurgiche, ha sventato minacce. Difensore vero. Da tenere in considerazione. Come Allegri, del resto, sta facendo.

D’estate, visto l’addio di Zambrotta, bisognerà comunque ingaggiare un altro terzino. Ciò non significa che Mesbah non possa ritagliarsi uno spazio importante. Ha dimostrato di valere. Qualora continuasse così, com’è ovvio che sia, potrebbe togliersi soddisfazioni. Garantito. Go on Djamel, your time is now!

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