Arriva l’equilibrio… E la difesa cresce

Il pareggio del San Paolo non fa sorridere i tifosi del Milan soltanto per il fatto che la squadra abbia rimontato due reti e sopperito con grinta e determinazione alle dormite di Abbiati, ma anche perché la compagine di Allegri ha trovato un equilibrio. Nella fattispecie, grazie a un centrocampo che ha in contemporanea messo in mostra per la prima volta in stagione l’animus pugnandi, l’interdizione, il senso di gioco e la qualità, la difesa si è destreggiata con successo.

In mezzo, il tandem Mexes-Acerbi ha funzionato meglio di molte altre volte. Cavani, bestia nera per antonomasia, è stato annullato. Philippe è tornato a mettere a nostra disposizione i muscoli, i centimetri e l’esperienza che lo contraddistinguono. Ha agito con puntualità, precisione, cognizione di causa e aggressività, dimostrando di non sfigurare nemmeno nell’impostazione. E mentre El matador stava per depositare in rete la palla del 3-0, ha effettuato una chiusura da applausi, ponendo di conseguenza le basi per la rimonta. Per quanto riguarda le potenzialità, è il miglior difensore a disposizione di Allegri. Deve trovare continuità, non può permettersi altre giornate no.

Sta di fatto che, avendo Mexes guidato con perizia la retroguardia, anche Acerbi ha sfoderato una prestazione (quasi) all’altezza della situazione. Dopo avere lasciato che Insigne raddoppiasse, marcatura in ogni caso figlia di una sciagura di Abbiati, Francesco è salito in cattedra e ha fatto valere la propria prestanza. Si è battuto con furore, ha dominato le palle alte e si è distinto per avere avuto la meglio in occasione di svariati contrasti. Come un attaccante non si giudica per un gol sbagliato, un difensore centrale non va bocciato per una sbavatura, l’unica di una partita di sostanza. Deve crescere dal punto di vista tattico, non brilla con la sfera tra i piedi, ma presenta margini di miglioramento e sa fare valere la propria stazza. Forza, Francesco, continua così!

Sulla fascia destra, nemmeno ieri sera De Sciglio ha fatto rimpiangere Ignazio Abate. Mattia ha corso con continuità, proponendo traversoni terminati nel dimenticatoio a causa della mancanza di centravanti di ruolo e spessore. Guai, però, a sopravvalutarne la prestazione. Il ragazzo, quando puntato, ha spesso tremato ed è stato saltato. Non che si sia trattato di una costante, è capitato che avesse la meglio, ma non si può negare che abbia dovuto soffrire e faticare. E anche in fase di spinta, arrivato al momento di costruire, non sempre ha crossato con precisione. Le basi ci sono, nulla è perso, ma serve tempo per spiccare il volo.

In prossimità del lato opposto del terreno di gioco, sulla mancina, ha agito Kevin Constant. Eccezion fatta per un errore che avrebbe potuto propiziare il 3-0 del Napoli, il terzino di Fréjus ha giocato con diligenza, alternando con successo la fase di contenimento e quella d’attacco. E’ riuscito a più riprese a fronteggiare Maggio, impedendogli di guadagnare il fondo e stroncandone sul nascere i tentativi di sfondamento. E ha effettuato diagonali che non possono passare inosservate. Si è sovrapposto con continuità: ha saltato l’uomo con regolarità e ha sfornato traversoni interessanti. Lo svarione del primo tempo andava evitato, ma Kevin ha saputo in parte riscattarsi. Ci sta mettendo determinazione ed entusiasmo. Ancora non ha convinto appieno, deve dimostrare di meritare la maglia del Milan, ma ce la sta mettendo tutta. E, a breve, potrebbe essere sulla buona strada.

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