RossoNazionali, il resoconto: Petagna e Cristante “gemelli del gol”, Iotti poco utilizzato

Petagna De Sciglio il presente, loro il futuro. I giovani rossoneri impegnati nel Memorial “Granatkin” con la Nazionale Under 18 hanno conquistato un immeritato quinto posto (su sedici nazionali) chiudendo la spedizione in terra russa con quattro vittorie e una sconfitta (2-1 contro il San Pietroburgo), raccogliendo meno di quanto seminato. Un quinto posto bugiardo che non evidenzia il grande gioco messo in campo dai ragazzi di mister Evani, che partita dopo partita hanno acquisito sicurezza e mostrato al grande pubblico (media di 1000-1500 persone a partita) che il futuro del calcio italiano è roseo. Ottime le prestazioni dei rossoneri: Petagna e Cristante bomber implacabili, poco utilizzato ma sempre concreto Iotti. Ma andiamo nel dettaglio.

Andrea Petagna, VOTO: 7,5Bomber senza frontiera.
“Mi ispiro a Ibra” aveva dichiarato durante la rassegna internazionale alla Gazzetta dello Sport in un’intervista dopo il gol decisivo all’esordio contro il Belgio. E aveva ragione. Il fisico è lo stesso, la potenza atletica identica, la precisione sotto porta una costante. Unica differenza, l’arma d’esecuzione: se lo svedese predilige il destro, Petagna ha nel sinistro una precisione chirurgica. Anche con la maglia della Nazionale, i gol non sono mancati: oltre a quello col Belgio, il classe ’95 si è ripetuto contro la Repubblica Ceca nell’atto conclusivo del torneo con un pallonetto molto Ibraesco, stile quello di Wonder Ibra contro il Genoa a San Siro nel suo primo anno al Milan. Ma anche tanto, tantissimo, lavoro sporco per la squadra che quando è in difficoltà si affida a lui. Le premesse ci sono tutte, pronti a vederlo accanto al Faraone?

Bryan Cristante, VOTO: 8 “Trilly-Campanellino Cristante”.
Pellegatti aveva inventato il soprannome per il Michelangelo del calcio, venuto dall'”Isola che non c’è” per dispensare calcio a San Siro. Ma per questo giocatore, per questo classe ’95 italo-canadese, si ridovrà scomodare il soprannome. Partito in ritardo data la convocazione con il Siena da parte di Allegri, appena arrivato in Russia Evani gli ha consegnato la fascia di capitano e le chiavi del centrocampo. Cristante prende pallone e matite e incomincia a colorare la Nazionale azzurra di magie e giocate d’alta classe, togliendosi anche lo sfizio della gioia personale. Tre le marcature, una su punizione come il numero 21 ex-Milan. Ma il rossonero dispensa assist come fossero caramelle. Uno su tutti: palla nei piedi nella propria metà campo, vede Petagna scattare verso la porta avversaria 35 metri più avanti. Nessun problema, telecomando azionato e pallone sui piedi: pallonetto del bomber della Primavera e gol dell’Italia. Occhio, il nuovo artista del pallone sta crescendo. Ed è proprio in casa nostra.

Luca Iotti, VOTO: 6,5Gentleman.
Quando lo vedi giocare, sembra sempre avere uno smoking addosso. Elegante nelle uscite quanto negli interventi in scivolata, Iotti si dimostra ancora una volta un difensore all’altezza della situazione e del palcoscenico europeo. E mentre i suoi compagni affondano sotto le offensive del Monza, il rossonero in Nazionale non gioca molto (una presenza da titolare, poi solo spezzoni) ma con lui in campo la tranquillità e la sicurezza sono le parole d’ordine. Nella gara d’esordio non subisce reti e dimostra personalità, la strada è quella giusta.

Twitter: @SBasil_10

Impostazioni privacy