Berlusconi detta la linea: terzo posto tassativo per la conferma di Allegri. Meglio ancora il secondo…

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A. Longoni (Mediapason)
A. Longoni (Mediapason)

In casa Milan torna in discussione il futuro di Massimiliano Allegri? Proviamo a fare chiarezza.

A Silvio Berlusconi non è piaciuta la sonora sconfitta di martedì al Camp Nou: indiscrezioni non smentite parlano di un presidente furioso nei confronti del suo tecnico già dai primi minuti della partita. Nel mirino scelte di formazione, l’atteggiamento impaurito e la mancanza di accorgimenti tattici nei confronti di Lionel Messi, consigliati apertamente e a più riprese dal numero uno rossonero, l’ultima volta il 23 febbraio a Milanello: “Quando c’è un motore assoluto dentro la squadra che si incontra, a questo motore vanno dedicate delle cure speciali”.

Sicuramente non basta una partita a rivoluzionare il futuro, ma forse a fissare degli obiettivi minimi sì. Partiamo dal punto di vista della Società. Berlusconi è disposto a confermare Allegri ma per questo il terzo posto è tassativo: meglio ancora sarebbe il secondo, l’importante però è avere la possibilità di giocare la Champions League anche il prossimo anno.

Dall’altra parte il tecnico, dovesse centrare l’obiettivo chiederebbe un prolungamento di contratto che attualmente scade nel 2014. Almeno un altro anno, come riconoscimento a un lavoro importante oltre che difficile, anche perché per lui ci sono offerte interessanti da altri club. Risulta che il progetto Roma stuzzichi e non poco il tecnico milanista. Sul tema Berlusconi sempre il 23 febbraio è stato chiaro: “Nel caso potremo rispondere con condizioni che faranno ancora più ricco Massimiliano Allegri”. Dichiarazioni rilasciate in un momento particolare: il giorno prima del derby e delle elezioni, in un clima dunque conciliante. La sensazione è che ora il presidente sia decisamente più tiepido sul tema rinnovo. Ciò nonostante ad oggi è più probabile la conferma del livornese piuttosto che il suo addio.

Twitter: @AndreaLongoni5

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