Depistaggi, smentite, pranzi, cene: quando il mercato rossonero si tinge di giallo. Il caso di Ola John

Ola JohnNella marea di dichiarazioni dell’estate rossonera ci mancavano le smentite tra i dirigenti del club. Magari l’obiettivo è quello di depistare o non far lievitare i prezzi delle trattative, ma il gioco rischia inevitabilmente di innervosire una tifoseria che comunque attende un colpo prima della fine del mercato.

L’ultimo episodio riguarda l’olandese del Benfica, Ola John, sul quale l’interesse del Milan era stato palesato lo scorso fine settimana dallo stesso Adriano Galliani, a pranzo a Forte dei Marmi con Nelio Lucas, proprietario della Doyen Sports Nelio Lucas, il fondo che detiene la maggioranza del cartellino del promettente giocatore. Lo stesso amministratore delegato rossonero, intervistato dai portoghese di O Jogo, aveva detto: “E’ un calciatore che ci è stato offerto e ci interessa molto“. La dichiarazione, mai smentita, è di opposto tenore rispetto a quando affermato oggi da Ariedo Braida, direttore sportivo del Milan, alla tv lusitana Antena 1: “Non capisco come possano uscire queste voci, non c’è mai stato l’interesse del Milan”.

Tattica? Può darsi, ma qui, a differenza di altri recenti episodi (vedi la “mela marcia” pronunciata da Silvio Berlusconi in riferimento a Mario Balotelli) non stiamo parlando di top-player, sui quali la prudenza e i colpi di scena non sono mai troppi. Qui parliamo di un giovane giocatore, Ola John appunto, che prima di una settimana fa non era mai stato accostato al club di via Turati. Insomma, un’operazione messa in piedi e forse smontata dagli stessi dirigenti del Milan per coprire qualche altro affare. Resta alquanto curioso che due dirigenti si smentiscano a distanza di cinque giorni l’uno dall’altro. Diventa complesso per tutti comprendere quali siano le reali strategie del mercato rossonero: con due-tre-cinque tavoli aperti nello stesso giorno, nomi nuovi che si affacciano e che poi vengono smentiti, giornate in cui sembra che il mercato possa chiudersi senza ulteriori movimenti. E’ il gioco delle parti, ma i tifosi da che parte stanno?

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