Kakà, Honda e Saponara: quando la trequarti non fa la differenza

Prima la gara di Champions League contro l’Atletico Madrid. Adesso la Juventus. Il Milan di Clarence Seedorf gioca bene, tiene in mano la partita per buona parte della gara ma alla fine esce sconfitto dal rettangolo di gioco. Il problema è evidente: non si riescono a concretizzare le occasioni da gol. E se con gli spagnoli erano stati due legni a stoppare le offensive rossonere, ieri sera ci ha pensato prima Bonucci sulla linea e poi la poca precisione sotto porta del Milan. Ma non è che Kakà, Honda e Saponara, i trequarstisti puri di questa squadra, siano già in riserva? Andiamo con ordine.

Il brasiliano gioca praticamente sempre da quando c’è stato il cambio in panchina. Seedorf gli ha concesso un turno di riposo settimana scorsa a Marassi contro la Sampdoria ma il numero 22 non riesce più a reggere tutta la partita ai suoi ritmi. Anche contro la Juventus, dopo un buon primo tempo, nella ripresa quando c’era da spingere l’acceleratore al massimo si è spento improvvisamente. Nel nuovo modulo proposto dal tecnico olandese non trova più la porta come nella precedente gestione e la sua involuzione preoccupa. E non poco.

Discorso diverso invece per Honda e Saponara. Il primo è clamorosamente fuori forma. Il giapponese è arrivato a Milano dal campionato russo senza aver fatto la pausa estiva e gioca oramai da 12 mesi senza sosta. Non è entrato perfettamente negli schemi dell’allenatore ed è vero che con la Juve ha giocato fuori ruolo, ma da lui ci si aspetta ben altro. Saponara è, invece, il grande punto interrogativo di questa stagione. Non si riesce a trovare la sua vera posizione e nei pochi minuti che Seedorf gli ha concesso con la Juve ha dimostrato di non essere ancora pronto a giocare con San Siro che mugugna ad ogni palla che tocca. La fila per la personalità è lunga, ma il numero 18 primo o poi dovrà accodarsi.

Il Milan dei trequartisti alle spalle dell’unica punta, per adesso, è un flop: sono proprio loro, gli assist-man puri, ad aver fatto peggio in questo primo mese e mezzo di nuova gestione. Bisogna cambiare presto passo, ci sono ancora tre mesi e il ritorno di un ottavo di Champions League da affrontare.

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