Lo strano caso di Marco Amelia

E’ raro che un giocatore del Milan prenda la parola due volte nel giro di pochi giorni. E’ ancora più raro che accada nel pieno di una crisi, se non della crisi, più importante dell’era di Silvio Berlusconi. Si tratta di Marco Amelia che dopo aver rilasciato alcune dichiarazioni a Milan Channel nella giornata di martedì, oggi si è ritrovato un’altra volta a rappresentare il pensiero della squadra intervenendo all’evento Fujitsu a Fieramilano, nell’ambito di Expocomfort, dove erano presenti anche Adel Taarabt e Urby Emanuelson.

Evidentemente Amelia in questo momento è uno dei meno “scomodi” e più “spendibile” sulla comunicazione. “I risultati non vengono e la crisi c’è, il Milan ha anche altri obiettivi e quando non li raggiungi è ovvio avere questo calo da tutti i punti di vista“, ha affermato oggi il secondo portiere rossonero, ricalcando quanto affermato nei giorni scorsi al canale tematico: “È una situazione delicata, non arrivano i risultati e ci dispiace molto sia per la società, che per i tifosi e noi stessi“.

Strana la vita, se ripensiamo allo scorso mese di gennaio, quando lo stesso Amelia aveva chiesto di andarsene per poi avanzare la volontà di rimanere. Tutto con un cinguettio su Twitter il 10 gennaio (“Ho chiesto a Galliani di essere ceduto“) e un’intervista a Radio Deejay il 18 gennaio (“Cambiando la situazione ho deciso di restare“). Già, perchè nel frattempo Massimiliano Allegri aveva lasciato il posto a Clarence Seedorf. E le prospettive cambiano velocemente. Al punto da essere oggi il portavoce di un team in piena sofferenza.

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