Sbilanciati e con la testa già all’Atletico: ne valeva la pena?

La partita contro l’Udinese si conclude con una meritata sconfitta. Il Milan scende in campo con poca convinzione e con la testa già a Madrid. Sin dalle prime battute, si capisce che non è giornata: la squadra è sbilanciata, i trequartisti sono leziosi e non ripiegano, mentre la mediana e il centro difesa si contraddistinguono per lentezza e mancanza di compattezza. In apertura, a seguito di una palla persa da Zapata, Christian Abbiati è subito chiamato a effettuare un grande intervento. Il tempo passa, l’Udinese si chiude bene e cerca di ripartire in contropiede, ma non dà l’impressione di presentare una retroguardia granitica. Nel corso del primo quarto d’ora, infatti, un Pazzini determinato si trova a tu per tu con il portiere ma non trova il gol in due circostanze.

Con il trascorrere dei minuti, il copione non cambia. I due centrocampisti, Montolivo e Muntari, perdono troppi palloni, non assicurano filtro e dinamismo e non proteggono una difesa in cui il rientrante Zapata non è in grado di sopperire al meglio agli svarioni di un Mexes fuori condizione. Sulla sinistra Emanuelson è vittima delle scorribande di Widmer, mentre i rifinitori non abbozzano ripiegamenti e non sono per nulla concreti. De Sciglio, invece, gioca abbastanza bene: difende con ordine e si propone in avanti con regolarità, tanto da sfornare un cross con cui Pazzini impensierisce Scuffet. Ma non basta.

Da questo momento, il Milan non crea più nulla di importante, esponendosi soltanto al contropiede friulano. Ecco allora che a metà ripresa, sfruttando l’ennesima ripartenza a propria disposizione, l’Udinese trova il vantaggio con Antonio Di Natale. Essien, Balotelli e Taarabt, entrati al posto di Birsa, Robinho e Muntari, si impegnano ma non riescono a cambiare le sorti della partita. Il tempo per recuperare ci sarebbe, ma i rossoneri non fanno altro che tenere palla in modo non costruttivo, impegnando Scuffet soltanto in un’occasione. Finisce uno a zero per l’Udinese. E’ un risultato giusto, caratterizzato dalla mancanza di grinta e concentrazione, che blocca i rossoneri nella parte centrale della classifica. Martedì dovremmo senz’altro assistere a un altro Milan, più determinato e imbottito di titolari, ma la prova offerta al Friuli non può che lasciare amaro in bocca. Per lo meno, fino a martedì sera.

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