Kakà, addio necessario. Quante parole, Mino!

In un periodo in cui tra i club è il mercato a farla da padrone, preferiamo cominciare il nostro Borsino con delle dichiarazioni che hanno fatto molto discutere, ossia quelle del potentissimo procuratore Mino Raiola, che, difendendo il proprio assistito Balotelli, ha attaccato tutto e tutti nel sistema del calcio italiano. Sorvolando sulle frasi più generiche, analizziamo brevemente quelle inerenti il Milan. Raiola ha detto, alla «Gazzetta dello Sport»: «Balotelli è triste, anzi disperato. Ap­prez­zo le frasi di Gal­lia­ni, ma ora vo­glio ri­spon­de­re anche a quel­le di Bar­ba­ra Ber­lu­sco­ni. Se per lei è so­sti­tui­bi­le, mi chia­mi in sede e una so­lu­zio­ne la tro­via­mo: come sono abi­tua­to a fare. Ri­cor­do che Mario aveva altre of­fer­te im­por­tan­ti. Lui al Milan c’è per cuore, lei non lo so». Frasi nate dal disappunto del procuratore italo-olandese per le dichiarazioni di Lady B sulla non incedibilità di nessun calciatore della rosa milanista. Vorremmo ricordare a Raiola che quelle di Barbara Berlusconi sono delle parole più che giustificate, perché il Milan deve ripartire da zero e ha bisogno di cessioni eccellenti per poter investire sul mercato e che certamente il suo assistito non ha fatto nulla, né in questa stagione rossonera, né in Nazionale, per dimostrare di essere indispensabile. Ragion per cui, il club ha tutto il diritto di cercare eventuali acquirenti per ogni componente della rosa che potrebbe non rientrare nel nuovo progetto tecnico, ma, a differenza di quanto sostiene Raiola, in via Turati non è giunta nessuna offerta degna di nota per il numero 45. Riguardo al cuore di Balotelli per il Milan, avrebbe avuto diverse occasioni per dimostrarlo, mantenendo comportamenti più corretti in campo, invece di lasciare la squadra spesse volte nei guai a causa delle sue intemperanze e successive squalifiche. Barbara, invece, checché se ne dica, in questo nuovo Milan ha messo tanta faccia e impegno. Insomma, un’altra occasione persa anche da Raiola per risparmiare i soliti proclami, che altro non faranno che peggiorare la già “sfocata” immagine che gli Italiani hanno dell’attaccante. IN RIBASSO.

Veniamo alle ultime notizie di mercato, partendo da quella che, al momento, è al centro del tifo rossonero, ossia la praticamente certa cessione di Kakà. L’addio del Brasiliano, a differenza di quello soffertissimo del 2009, questa volta è giusto e necessario. Il Milan deve liberarsi del suo pesantissimo ingaggio, per poter reinvestire sul mercato e avvicinarsi a Iturbe. Ricky, dunque, andrà all’Orlando City, passando prima dalla sua San Paolo in prestito per sei mesi. Il numero 22 va, comunque, ringraziato, non solo per tutto quello fatto al Milan negli anni precedenti, ma anche per la stagione appena trascorsa, funzionando da formidabile antidolorifico alle sofferenze di un’annata maledetta: i 100 gol, le 300 presenze, la sua firma sulle pochissime gioie 2013/2014. Augurandogli, come sempre, il meglio possibile. IN RIALZO.

Assolutamente negativa, invece, un’operazione di mercato che il Milan avrebbe dovuto portare a termine settimane fa, ossia il riscatto di Taarabt. Il marocchino, uno dei migliori nella nefasta stagione appena conclusa, non solo non è stato riscattato, ma adesso rischia di tornare in serie A e di vestire un’altra maglia, quella del Napoli. La presunta offerta di 8 milioni da parte del club partenopeo, superiore ai 7 che erano la base dell’accordo tra Milan e QPR scaduto il 31 maggio scorso, ha avvicinato di molto il talento marocchino alla permanenza in Italia e al ritorno in Champions League. In realtà, secondo notizie apprese da SpazioMilan.it, pare che in via Aldo Rossi abbiano al momento un’unica preoccupazione riguardante Taarabt: la sensazione è che, una volta firmato il contratto, il classe ’89 si adagi sugli allori e torni ad essere la testa calda degli anni inglesi. Dubbio legittimo che, tuttavia, non può bastare per mettere a repentaglio il futuro rossonero del talento Adel. IN RIBASSO.

Chiudiamo con l’ennesimo plauso a una delle compagini del settore giovanile rossonero. La scorsa settimana abbiamo parlato degli Allievi Nazionali, che hanno perso lo scudetto contro l’Inter solo ai calci di rigore. Questa volta è stato, purtroppo, il turno dei Giovanissimi Nazionali, la cui avventura nelle Final Eight scudetto si è conclusa a un passo dalla finale. Contro la Roma, i ragazzi di Roberto Bertuzzo hanno perso per 1-0, rimanendo anche in 10 per l’espulsione del capitano Gabbia al 58’. I giallorossi hanno poi vinto il Tricolore superando con lo stesso punteggio la Juventus. Una stagione comunque positiva quella dei giovani rossoneri, protagonisti di una crescita esponenziale, considerando anche che la Roma ha giocatori già pronti e in grado di fare la differenza, mentre il Milan ha giocato per tutta la stagione, unica squadra in tutto il Campionato, con tre ragazzi del 2000. Insomma, un gruppo giovanissimo che ha mostrato miglioramenti sotto ogni punti di vista. Il futuro non potrà che essere roseo, anzi, rossonero! IN RIALZO.

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