Dal torpore al doppio Alex-Menez. Ecco lo “stile Galliani” che spiazza (ancora) critici e scettici. E ora…

Eppur si muove. Sembrava (e non era la prima volta) che il Milan fosse immerso in una palude dalla quale ancora non si vedeva la strada della risalita. Ed ecco che nell’arco di un pomeriggio di inizio giugno (mica il 31 agosto…) Adriano Galliani sfodera due colpi di sicura affidabilità, sfilando al PSG il brasiliano Alex e il francese Menez.

E’ bastato poco, tra un viaggio a Ibiza, una puntatina in Francia e l’arrivo a Milano dell’amico-procuratore Kia Joorabchian per chiudere repentinamente due trattative alle quali comunque si stava lavorando da un po’, soprattutto se ci riferiamo ad Alex. E’ la dimostrazione che quando il Milan vuol dire la sua sul mercato riesce ancora a farlo, soprattutto a livello internazionale. Un aspetto, quest’ultimo, che fa senz’altro leva sulla rete di rapporti e diplomazie di Galliani. E così giugno, che appariva come il mese del torpore e dell’incertezza, si apre con un doppio colpo per certi versi inaspettato nella sua rapidità.

C’è da considerare, però, la scelta di Alex e Menez per le loro caratteristiche tecnico-tattiche: il primo è difensore centrale puro di sicuro affidamento, il secondo, già visto all’opera in Italia nella Roma, è un trequartista in grado di spaziare su qualsiasi versante a ridosso della/e punta/e. Aspetti che fanno pensare ad alternative a Rami, per un verso, e Taarabt, per un altro, i cui riscatti non solo sono onerosi, ma pure di difficile risoluzione.

Anche se fonti vicine alla società sostengono che Alex non viene considerato alternativo a Rami, il riscatto del francese del Valencia resta sempre un punto interrogativo. Discorso diverso, invece, per Taarabt, assistito dallo stesso Joorabchian arrivato a Milano per chiudere il contratto di Alex. C’è da scommettere che con Galliani si sia parlato del marocchino di proprietà del QPR e che la strada forse da stasera sia un po’ più in discesa.

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