Honda e la cura Inzaghi che gli ha tolto l’etichetta di “operazione-marketing”

I campioni vanno aspettati. Soprattutto quelli che vengono da lontano. É stato così per Nigel De Jong nei mesi iniziali della sua prima stagione rossonera quando l’olandese, da interno di centro campo a fianco di Montolivo, inanellava una serie di prestazioni opache e deludenti. Ed è così per Keisuke Honda. Arrivato nel gennaio scorso dopo una delicata trattativa con il Cska Mosca e piombato nella disgraziata stagione milanista, nel mezzo della bufera del cambio di panchina e di modulo, Honda ha dovuto integrarsi in fretta nella sua nuova vita italiana imparando lingua, abitudini alimentari e sistema di gioco radicalmente diversi da quelli fino allora conosciuti.
Giunto a stagione in corso e quindi senza l’adeguata preparazione tecnica, il giocatore nipponico ha raccolto nei suoi primi sei mesi unicamente prestazioni incolori spingendo la stampa italiana a considerarlo unicamente una «operazione di marketing». Il tempo, la sua professionalità e la «cura Inzaghi» hanno funzionato. Grazie ad una ritrovata condizione atletica, il talento del numero dieci rossonero ora è più libero di esprimersi.
All’ottimo precampionato, con la punizione gioiello contro il Valencia, Honda ha dato continuità giocando in maniera esemplare nelle prime due partite della stagione. Dopo aver siglato il primo gol con la Lazio, ieri, nella delicata trasferta di Parma, ha lasciato di nuovo il segno realizzando di testa la sua seconda rete stagionale. Ma non è solo lo score personale a indicare l’inversione di rotta. Honda ha dato sostanza alla manovra milanista, garantendo una maggiore fluidità di gioco grazie a passaggi precisi e illuminanti, assicurando i raddoppi sulla corsia di sinistra e soccorrendo Abate in fase di copertura. Al sessantaduesimo il cambio con Rami. Una sostituzione tattica decisa da Inzaghi per riparare all’emergenza della difesa decimata dall’infortunio di Alex e dalla espulsione di Bonera. Un cambio dettato dalle necessità e lontano dalle bocciature dell’anno scorso.

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