Gazzetta, i tifosi rossoneri dopo Milan-Juve: “Loro sono più forti, ma non demoralizziamoci”

Brutto risvegliarsi dagli incubi“. Spela, rossonera di Nova Gorica, non ha avuto mezze misure: eccitata da San Siro prima, delusa da El Shaarawy poi. Ma il Milan è ancora un cantiere, in tanti lo pensano. E la sconfitta con la Juve firmata Tevez dilata semplicemente l’attesa per un Diavolo più competitivo. Le speranze del pre gara in piazzale Axum si fondevano con le certezze nei confronti di un “Inzaghi migliore di Allegri“, o “più signore“, come specificato da Giuseppe. L'”aria nuova” respirata da Elena faceva già da contorno alla classifica dei tre possibili protagonisti: da Honda a Menez, passando proprio per il Faraone, preferito a Bonaventura.

NIENTE DRAMMI – E, invece, ecco che a fine match Thomas, cuore rossonero da Losanna, invertiva le gerarchie: meglio Jack, che pur non ha cambiato gli equilibri perché “Pippo ha giocato solo di contropiede“. Juve più forte? Tutti d’accordo, ma gli applausi di incoraggiamento al fischio finale non sono mancati. “Non demoralizziamoci: si può migliorare e sono certo che ci riusciremo“, auspica Simone da Lodi. Più cauto l’amico e collega Pietro, conscio che “con loro non possiamo ancora competere“. Possesso palla, profondità: non c’è un aspetto in cui Anna abbia visto prevalere i padroni di casa sui rivali. Anche se Menez “non mi è dispiaciuto“.

LA POLEMICA – Campanilismi, come è giusto e normale che sia, da cui si discosta l’analisi lucida della gara firmata da Tiziano: “Mi sono molto annoiato. Non hanno sfruttato le fasce soprattutto nel primo tempo e nella ripresa non hanno avuto il solito entusiasmo“. Già, il marchio di fabbrica è mancato nella serata più importante. Anche se quell’intervento in area su Menez negli ultimi minuti “lascia qualche dubbio“. La polemica è servita, in un discorso rubato tra padre e figlio poco prima di lasciare lo stadio. La firma Andrea, 11 anni.

(Fonte: Gazzetta dello Sport – Milano & Lombardia)

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