Lucas: “Gourcuff è un ragazzo sensibile e deve essere coccolato, non si sente apprezzato”

Dopo cinque presenze stagionali, il 5 ottobre è arrivata finalmente la prima da titolare. La classe non manca, la forma forse. La zampata da grande assistman è rimasta tale e quale, la stessa che ad inizio luglio 2008 aveva convinto Adriano Galliani a comprarlo per il suo Milan. Stiamo parlando di Yoann Gourcuff, battezzato troppo presto con l’ingombrante etichetta del “Nuovo Zidane”. Il francese ha contribuito alla vittoria sul Lille, pennellando un preciso cross per Alexandre Lacazette. Frenato da ben 15 infortuni in sole quattro stagioni, ha visto calare drasticamente il costo del suo cartellino e appare difficile che L’Olympique Lione riesca a rinnovargli il contratto in scadenza il 30 giugno del 2015.

La sua sfortuna ha attirato l’attenzione di diversi sportivi transalpini, tra cui Philippe Lucas. L’ex allenatore di Federica Pellegrini è patito di calcio e ci terrebbe a vedere Gourcuff ancora ad alti livelli. L’eclettico guru delle piscine avrebbe qualche consiglio per il fantasista francese ed ha affidato le sue parole a Figaro: “Se fossi il suo allenatore lo porterei in un ristorante elegante, gli verserei qualche bicchiere di un buon Bordeaux rosso per farlo sentire a suo agio. Gourcuff è un ragazzo sensibile e va trattato di conseguenza. Lo riempirei di complimenti, sottolineando che solo lui sa fare certe cose in mezzo al campo. Gli ricorderei che in fin dei conti non sono i giornalisti o i tifosi a giudicarlo, ma solo il suo tecnico”.

Lucas prosegue: Gourcuff è fragile e non si sente apprezzato. Il mio metodo funzionerebbe solo se gli entra nel corpo, nello spirito, nella mente e nella carne. E’ lo stesso atteggiamento che andrebbe usato per conquistare una donna, deve sentirsi sorretta per potersi aprire del tutto. Spesso chi ha talento è a tratti fannullone, quindi servirebbe in ogni caso massimo impegno da parte sua. In caso contrario, ciascuno per la sua strada. Per chiudere, andrei dai leader della squadra chiedendogli fiducia e pazienza. Il problema è che negli sport di squadra alla fine ognuno pensa solo al suo orticello. A Gourcuff servirebbe un tipo alla Courbis che trasforma una qualsiasi Renault 4 in Ferrari, peccato che alleni il Montpellier”.

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