Pippo, hai fatto carte false per averlo. Perché lo hai già escluso?

Da regalo prezioso a riserva di lusso: Alessio Cerci rischia di diventare un caso. Filippo Inzaghi lo ha voluto a tutti costi. L’allenatore piacentino lo considerava la matrice perfetta per il suo 4-3-3, insieme ad El Shaarawy doveva formare un tridente formidabile. Poi le richieste eccessiva da parte di Urbaino Cairo avevano rallentato la trattativa a favore dell’Atletico Madrid che nell’ultimo giorno di mercato estivo lo prelevò per circa 15 milioni. Ma il destino voleva che Cerci alla fine raggiungesse il suo garante, infatti il 5 gennaio Alessio diventa ufficialmente un giocatore del Milan. Da quel giorno solo 3 presenze da titolare in campionato, tra cui una sostituzione dopo un primo tempo macabro contro l’Atalanta. Il 4-4-2 sembrava averlo rigenerato, infatti dopo la positiva prestazione contro il Parma Alessio viene riproposto contro la Juventus ma per poi essere relegato di nuovo in panchina contro l’Empoli a favore di Honda.

L’ennesimo passo falso contro la squadra di Sarri constringe Inzaghi a ricambiare le carte in tavola, ritorno all’antica con il 4-3-1-2 e Cerci nuovamente al centro del progetto, il giocatore avrebbe potuto ricoprire il ruolo di seconda punta: Destro-Cerci come Immobile-Cerci. Ma Inzaghi gli preferisce Jeremy Menez e contro il Cesena Alessio si riaccomoda in panchina. A gettar benzina sul fuoco poi ci hanno pensato i soli 5 minuti giocati dall’ex Atletico e le parole al veleno della compagna che decifravano ancora di più l’imbarazzo del giocatore.

Le recriminazioni soprattutto in questo periodo non sono accette, le poche giocate e i zero goal finora in campionato sono un dato sconfortante. Il Milan potrebbe essere l’ultima grande occasione per Cerci, l’Atletico non lo rimpiange, Conte e Inzaghi lo aspettano: in attesa di tempi migliori.

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