Il paradosso Boateng, ma quanto può servire a questo Milan?

Ieri pomeriggio, nell’amichevole di Monza contro i padroni di casa, il Milan ed i suoi tifosi hanno riabbracciato definitivamente, anche se in un incontro non ufficiale, un loro vecchio pupillo, Kevin Prince Boateng. Il 28enne ghanese, passato nell’estate del 2013 dai rossoneri allo Schalke 04 per circa 12 milioni di euro, è tornato ad allenarsi a Milanello da una decina di giorni, ma fino a gennaio non potrà essere tesserato dalla società di via Aldo Rossi e quindi non potrà partecipare ad impegni ufficiali. In questo periodo, che precede l’inizio del nuovo anno, la società milanista deciderà se sarà il caso o meno di far diventare di nuovo a tutti gli effetti Boateng un calciatore rossonero.

A parte lo stucchevole e ormai ripetitivo teatrino a cui ci ha abituato la società meneghina nel far tornare alla base calciatori anche profumatamente venduti (Sheva, Kaka, Balotelli e adesso Boateng), ma che dopo i fallimenti con le altre squadra avevano bisogno di un lido sicuro da cui ripartire, vediamo se e come potrebbe rivelarsi utile il ritorno effettivo del ghanese. Boateng si congedò dal Diavolo con una doppietta nel ritorno del turno preliminare contro il Psv Eindhoven, due reti che regalarono l’ultimo accesso in una fase a gironi della Champions League. Dopo un primo anno ottimo, in cui Allegri lo inventò trequartista, si confermò nella prima parte della stagione successiva, ma i troppi infortuni ne limitarono il rendimento nel proseguio della sua avventura milanista.

Quando è stato bene, però, Boateng ha dimostrato di avere enormi doti fisiche e atletiche, discrete capacità tecniche e delle giocate (soprattutto il gran tiro) che gli permettevano di spaccare una partita da un momento all’altro. Doti che, molto probabilmente, mancano attualmente al Milan, soprattutto nell’elemento che deve ricoprire l ruolo da suggeritore dietro le punte. Né Suso, né Honda, né Cerci (ed al momento neanche Menez per via del lungo infortunio che ormai lo tiene ai box da troppo tempo), infatti, hanno dimostrato di poter soddisfare Mihajlovic nel ruolo di trequartista. Dietro l’angolo ci potrebbe essere un cambio di modulo per il futuro, ma, per ora, al Milan serve un trequartista e il ghanese potrebbe davvero essere utile. Col Monza, intanto, la sua prestazione nel secondo tempo può essere considerata abbondantemente sufficiente e le sue doti si sono iniziate a (re)intravedere.

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