Galliani-Gandini: derby per Jesé, può arrivare in prestito e i cinesi dovrebbero dire sì. I dettagli

Amici-nemici? Il mercato di gennaio potrebbe riservare uno strano incrocio fra due dirigenti che per 23 anni hanno lavorato fianco a fianco. L’obiettivo comune è Jesé, attaccante esterno ex Real Madrid che in questa stagione sta faticando ad emergere nel PSG (pagato 25 milioni spesi la scorsa estate. Probabile la cessione, come la soluzione del prestito: un’occasione importante. Allora, sembra che Galliani e Gandini – AD di Milan e Roma – siano pronti a sfidare Liverpool e Las Palmas per provare a prenderlo.

Il giocatore, 23 presenze (quasi tutte iniziate dalla panchina) e 2 gol in stagione, originario delle Canarie, accarezzava da tempo l’idea di tornare in Liga, ma proprio il presidente della squadra spagnola ha spento gli entusiasmi ed evidenziato il problema dell’ingaggio – 3.5 milioni – e adesso anche della concorrenza. Rossoneri e giallorossi, secondo Tuttosport, sarebbero pronti a farsi sotto dopo aver sondato fino adesso il terreno dalle retrovie. Montella da quando è arrivato vorrebbe un attaccante esterno in più per completare l’organico: aveva chiesto (invano) Pjaca e Cuadrado, magari questa sarà la volta buona; Jesé o chi per lui. Il Diavolo, sistemata la partenza di Luiz Adriano – c’è l’accordo con l’agente e lo Spartak Mosca, manca solo l’annuncio ufficiale -, cercherà di accontentare il suo allenatore. La priorità riguarda il regista, il vice-Locatelli, pista costosa e complicata. In attacco, però, le cartucce sono poche se si considera anche lo scarso apporto e il possibile di addio di Honda. E poi Niang: non è in vendita, ok, ma cosa succederebbe in caso di offerte sui 20 milioni? Difficile dire no, visto il budget zero e la necessità di vendere per acquistare.

Umberto GandiniLuiz Adriano non basta, non produrrà un ingresso immediato di soldi da reinvestire, quindi niente va dato per scontato. Jesé, nel caso specifico, pare un profilo quasi perfetto in base alle condizioni di via Aldo Rossi; e il sì dei cinesi non sarebbe un grosso problema, ribadisce TS. Attenzione alla Roma, comunque, convinta di essere in vantaggio e in grado di proporre in più il palcoscenico europeo.

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