Luiz Adriano fa spazio: come può modificarsi l’attacco rossonero

Signori, è il momento dei saluti. Dopo 546 giorni (and counting, direbbero quelli bravi), 34 presenze e 6 gol complessivi, Luiz Adriano svuota l’armadietto di Milanello, destinazione Spartak Mosca. Una tappa, quella meneghina, certamente non indimenticabile nella carriera del brasiliano: mai convincente, mai decisivo, mai incisivo. Una bocciatura conclusa con il sorriso, 1 anno e 6 mesi di Diavolo culminati con il “contentino” Supercoppa: sorridente certo, ma ben lontano dall’essere l’anima della festa. Forse perchè l’ex Internacional aveva già staccato, lasciando uno spazio in più nella batteria degli attaccanti.

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Date le enormi difficoltà economiche di Via Aldo Rossi, sembra quantomeno complicato che lo slot offensivo venga riempito con un nuovo centroavanti. Plausibile invece che Montella disegni una posizione inedita per il suo cavallo di razza preferito: riecheggia nella testa del tecnico da mesi, ora Niang punta è molto più di una suggestione. Già visto per spezzoni di gara e con minutaggio irrilevante, la cessione del nativo di Porto Alegre non farà altro che accelerarne il processo di mutamento tecnico-tattico. Nel sempiterno ballottaggio tra Bacca e Lapadula, potrebbe ordunque inserirsi anche il talentino francese, con abilità e caratteristiche completamente diverse dal duo italo-colombiano. Una freccia da aggiungere alla faretra, capace di innalzare il livello fisico della gara con accelerazioni e sprint. Tra le sportellate di Sir Williams ed il cinismo del Peluca, l’aeroplanino potrebbe sommare al mix gli strappi della stellina transalpina. Ed è il centrocampo a permetterlo…

Lo spostamento di M’Baye è frutto di un reparto (quasi) interamente rigenerato: la mediana. Tra la scoperta di Locatelli, la conferma ad altissimi livelli di Kucka, l’esplosione dell’inatteso Pasalic e la rivitalizzazione di Bertolacci, più l’intero cast di supporto formato da Mati, Sosa e Poli, lo scugnizzo campano può permettersi il lusso di utilizzare il jolly Bonaventura come ala offensiva, svincolandolo dai gravosi compiti difensivi in mezzo al campo. E come dicono a Milano, Jack da esterno è “tanta roba. A tal punto da mettersi la squadra sulle spalle e vincere, insieme a Suso, la Supercoppa Italiana contro la Juventus dei cannibali, a suon di gol e giocate. Giacomo mezzala good, Giacomo terzo del tridente d’attacco better. E questo apre uno scenario completamente nuovo sull’utilizzo di Niang. Toccherà a Montella dirimere la faccenda, consapevoli di come questi siano dolci preoccupazioni per Vincenzo da Pomigliano d’Arco.

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