Suso-Calhanoglu, la qualità per far ripartire il Milan dopo la disfatta Benevento

Sabato scorso contro il Benvento a San Saro il Milan ha toccato uno dei punti più bassi della sua immensa storia, una figuraccia che ha fatto il giro del mondo ridicolizzando il club rossonero. Il Diavolo non può assolutamente permettersi altri risultati simili, bisogna ripartire il prima possibile per cancellare la disfatta. Sul banco degli imputati è salito (come era prevedibile) il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, reo di aver sprecato 250 milioni in sede di mercato. Dopo una stagione tanto fallimentare qualcuno dovrà assumersi le sue responsabilità, anche per rendere più credibile una società che non ha mai rassicurato il popolo milanista.

A questa squadra manca l’inventiva, l’estro del campione. Difficile vincere senza i singoli, Gattuso era riuscito a creare in gruppo forte ma, venuta meno la brillantezza fisica, inevitabilmente il Milan è crollato nuovamente nel baratro. Fermato Suso, il Diavolo non sembra avere le carte per far male agli avversari e questo non è davvero accettabile. Non ci sono ricambi all’altezza, con Calhanoglu out Rino è stato costretto ad inserire Borini perdendo, di fatto, troppa qualità lì in avanti.

Di certo non tutto è stato sbagliato in sede di mercato, perché si sono gettate le basi per il futuro del Milan. Il reparto difensivo è una garanzia e dalla prossima stagione si rivedrà anche Conti, il centrocampo titolare ha dimostrato di non essere inferiore ai top club italiani. In attacco, però, manca qualcosa: dalla punta dei 20/25 gol stagionali ad un esterno in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Calhanoglu è stato adattato in quella posizione ma non è un esterno. Alla fine contano i risultati, questa squadra è settima in classifica e qualcuno dovrà inevitabilmente pagare.

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