Lettera di un milanista a Bonucci: “Caro Leo, promettevi di spostare gli equilibri e invece…”

Caro Leo, ti ricordi? Era il 14 luglio dell’anno scorso quando sei arrivato a Casa Milan, travolto dalla passione e dal calore del popolo rossonero. Quella stessa gente che ti ha trattato come un Re, a cui tu hai voltato le spalle dopo un solo anno.

Caro Leo, ti ricordi?  Eri venuto al Milan perché la Juve ti aveva messo in castigo, tra te e il tecnico avevano scelto Allegri, non ti consideravano imprescindibile ed eri venuto al Milan per dimostrare di essere più forte di loro.

Caro Leo, ti ricordi? Appena arrivato la società ti ha donato subito la fascia da capitano, la gloriosa fascia del Milan, tu hai avuto l’onore di indossarla senza nemmeno scendere in campo, oltre ad un lauto stipendio che ti aveva reso il giocatore più pagato del campionato.

Caro Leo, ti ricordi? Hai preteso anche la tua 19, sottraendola a Kessié, come se tutto ti fosse dovuto.

Caro Leo, ti ricordi? Promettevi di spostare gli equilibri, di portare quella mentalità vincente e sei finito invece per farti schiacciare dal tuo ego e dalla tua presunzione.

Caro Leo, ti ricordi del decalogo imposto ai compagni, dei discorsi in cerchio pre-partita, dei post sui social con l’hashtag #WeAreaTeam?

Caro Leo, ti ricordi degli inizi, carichi di buone aspettative e tu per primo hai deluso, l’arroganza e l’inutile espulsione col Genoa, e di Romagnoli che nel girone di ritorno ti ha oscurato. Ma te lo sappiamo riconoscere, se ora è quel giocatore che conosciamo è anche merito tuo.

Caro Leo, ti ricordi del gol allo Stadium, la pioggia di insulti e tu che rispondi di sciacquarsi la bocca, e ora ti vediamo fare il moralizzatore nei confronti di Mourinho, proprio tu?

Caro Leo, alla prima difficoltà hai abbandonato la barca e te ne sei tornato da dove eri venuto. Potrai vincere tutto, ma rimarrai la persona che sei.

Caro Leo, e quelle parole nel giorno del tuo ritorno alla Juve? “Andare al Milan è stato un errore, frutto di un momento d’istinto”, e ancora “Non ho reso al meglio in rossonero perché stavo già pensando di tornare in bianconero”, come dobbiamo interpretarle?

Caro Leo, ti abbiamo accolto come un salvatore della patria e te ne sei andato come il peggiore dei traditori. Hai chiesto e ti è stato dato. Hai infangato la maglia del Milan, ma forse nemmeno eri consapevole della storia da onorare e della responsabilità che ti era stata attribuita. Troppo alta per un uomo come te.

Caro Leo, dopo tutto quello che è successo, che accoglienza ti aspetti nel tuo vecchio stadio?

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