Il loop infernale delle parole di fine anno. Cambiano le priorità ma non le dichiarazioni

Per poter continuare a tifare questi colori, negli anni abbiamo un po’ tutti giocoforza affinato ed abbracciato diverse virtù. Fra tutte la pazienza è quella che a tutt’oggi pare prevalere. Senza, non avremmo mai potuto sopportare lo stesso discorso a chiusura di anno solare, per il terzo anno consecutivo, del DS di turno che rassicura timidamente l’ambiente con parole di circostanza e preannuncia un “mercato di opportunità”.

Purtroppo la fine del tunnel nel quale ci siamo cacciati due proprietà fa, ancora non si vede. Abbiamo di nuovo una bandiera sulla nostra panchina che vive un periodo importante di difficoltà, giocatori scarichi e demotivati e sostanziale impossibilità di movimento sulla finestra di mercato in arrivo.

Già, perché non bastano gli infortuni, l’appannamento che avvolge i giocatori di maggior talento come i Calhanoglu, i Suso, gli Higuain. No. Ci voleva anche la letterina della UEFA che, a detta del Direttore Leonardo, chiede informazioni sull’acquisto Paquetà, limitando moralmente le possibili operazioni in entrata. Nelle sanzioni comunicate poche settimane fa, di blocchi al mercato non si era parlato, eppure pare in sostanza vi siano.

Il fantomatico quarto posto è meno distante di quanto non sia stato negli ultimi anni. Il paradosso è che in questo preciso momento tuttavia sembra inarrivabile. Abbiamo fortemente bisogno di una pausa. Tutti.

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