Donnarumma è il più piccolo, ma in campo è un gigante. Le sue mani sul quarto posto

Compirà appena vent’anni a fine mese, ma ormai Gianluigi Donnarumma gioca da veterano. Nel match dell’Olimpico, ha usato le mani non solo per parare, ma anche per guidare i compagni più “anziani”, invitandoli alla calma. In un match dove di prospetti giovani ed interessanti non mancavano di certo, la firma più importante la mette lui.

Il talento del classe 99′ non è mai stato messo in dubbio, fin da quando 16enne esordì in serie A. In questi anni Gigio ha conosciuto il bello ed il brutto del calcio, ma adesso sembra aver trovato la quiete.

Da Milanello dicono che parte del merito sia del nuovo preparatore Valerio Fiori che, a differenza del precedente Alfredo Magni – scrive La Gazzetta dello Sporttratta Gigio non come un figlio ma come un professionista. Quello che sembrava un indizio sul suo addio è stata solo una fase che si è conclusa, aprendone un’altra. Le critiche, gli errori, non mancheranno mai, ma Donnarumma non è più un ragazzino ed ha imparato a reagire diversamente.

Contro la Roma non si sono concretizzati i suoi desideri dell’intervallo “Vogliamo vincere, ma dobbiamo fare di più” ma il punto conquistato nella capitale tiene a distanza di un punto i rivali giallorossi per la corsa alla Champions League che per il Milan è di vitale importanza.

Come detto dal presidente Scaroni, Donnarumma fa parte del patrimonio del Milan. Ieri si è arreso solo a Zaniolo, ma nell’ultimo periodo – sottolinea la Rosea – ha chiuso a chiave il Milan. Ventidue partite e ventuno gol subiti vorranno dire qualcosa.

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