Il Milan affonda con il suo capitano: Romagnoli emblema di una squadra troppo inesperta?

Torino-Milan era probabilmente una morte già annunciata. Gattuso stesso ha ammesso come la squadra abbia smesso di seguirlo e come lui non sia in grado di entrare nella testa dei giocatori, quindi il risultato non è un sorpresa, anche se duro da digerire. Il Milan è un encefalo piatto, non reagisce, anzi si…. e rischia la crisi di nervi.

QUEL DIFETTO DEL CAPITANO- Se poi a perdere la testa è proprio capitan Romagnoli, la spia dell’allarme diventa rossa. Il numero 13 si è sempre contraddistinto per grande pacatezza e correttezza, nonostante abbia un difetto non trascurabile: il record negativo per ammonizioni dovute a proteste. Elemento che il capitano di una grande squadra non può permettersi, ammesso che gli arbitri siano poco indulgenti con lui. Perché il capitano ha diritto di chiedere spiegazioni, di protestare in modo rispettoso, ma quando i cartellini salgono a 6 evidentemente c’è qualcosa che non quadra. Se le ammonizioni sono opinabili, il rosso dovuto all’applauso ironico, figlio comunque del giallo precedente, è un atto irrispettoso che certifica una stato di nervosismo e l’incapacità di reagire ad un momento da cui il Milan non riesce ad uscire. Romagnoli: l’ultimo a mollare, stavolta è stato il primo ad abbandonare la nave. Il Milan è entrato in una spirale negativa e la resa del suo capitano forse mette una pietra tombale sulla stagione del Milan e le speranze di raggiungere la Champions League.

DOPO IL DERBY IL CROLLO- Prima del derby il Milan era terzo, a + 4 sulla Roma e +7 sul Torino. Poi il Diavolo ha mostrato la peggiore faccia di sé: il bunker eretto da Gattuso si è sfaldato, subendo 10 gol in 7 partite di campionato e anche lo stesso capitano non è stato impeccabile. La figuraccia di Romagnoli non è altro che l’emblema di un Milan giovane ed inesperto, al quale manca personalità e che davanti alle difficoltà e alle pressioni si è sciolto come neve al sole. La freschezza e la spensieratezza della gioventù che poteva diventare un fattore chiave, nel momento cruciale ha tradito il Milan: dal derby in poi la squadra è (mentalmente) crollata. Prima Kessie, poi il siparietto tra Bakayoko e Acerbi e ora Romagnoli.

FUTURO?-  Romagnoli ipoteticamente avrà due giornate di qualifica, utili per riflettere. Il gesto non getta ombre comunque sulla sua permanenza: la società in estate si troverà ad effettuare delle cessioni inevitabili, ma per fare cassa – nonostante Alessio sia tra i più appetibili – difficilmente il capitano si sposterà. Elliott apprende: è virtuoso puntare sui giovani, ma per puntare a certi traguardi occorre anche una sana esperienza.

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