Con chi si farà cassa?

Marco Giampaolo blinda Jesus Suso. E ora il Milan dovrà inventarsi qualcosa pur di fare cassa. Se è vero (com’è vero) che l’affare Correa è ormai in dirittura d’arrivo, il saldo del mercato rossonero si fa giorno dopo giorno sempre più in rosso. La sola entrata attiva è la cessione di Patrick Cutrone. Per il resto, con André Silva ancora al palo, il club non ha fatto cassa per rientrare, almeno parzialmente, degli investimenti fatti sul mercato in entrata. Se poi contiamo pure gli arrivi di Piatek e Paquetà, lo scorso gennaio, è oggi alquanto inimmaginabile che il Milan non faccia qualche cessione pesante da qui al 2 settembre.

Fino a ieri il faro era acceso su Suso. Per almeno tre ragioni. La prima riguarda il suo valore, pari a non meno di 30 milioni di euro, con pochi eguali nella rosa attuale rossonera. La seconda attiene a questioni puramente finanziarie: prelevato a parametro quasi zero dal Liverpool nel 2015, ora lo spagnolo è ricca plusvalenza assicurata. La terza ragione è tattica: come si può adattare un elemento del genere nel 4-3-1-2 di Giampaolo? All’ultima questione ci ha pensato il tecnico a sgombrare il campo dai dubbi, mettendo Suso nella posizione di trequartista, lasciando così aperta l’ipotesi concreta che Paquetà arretrerà nei tre mediani di centrocampo.

Resta il problema di fare cassa. A questo punto rientrano in gioco due nomi, Donnarumma escluso, e rispondono a Calhanoglu e Kessie. Se il primo non più tardi di una settimana fa ha rilasciato dichiarazioni d’amore per il Milan, ribadendo la volontà di fare il “dieci” nello scacchiere rossonero, sul secondo pesano questioni disciplinari (la lite con Biglia in panchina nel derby di ritorno e la scenetta della maglia di Acerbi sotto la Sud). Entrambi sembrano godere di buon mercato all’estero. E con il recupero di Bonaventura a pieno regime, questa potrebbe essere la strada ideale per non sacrificare i gioielli reclamati da Giampaolo.

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