Una carriera di gavetta e esoneri. Ecco chi è Pioli, promesso sposo del Milan

Cinquantaquattro anni il 20 ottobre. Quale modo migliore di farsi gli auguri per un allenatore se non festeggiare a San Siro? Stefano Pioli spera di tingere il suo compleanno di rossonero nella partita contro il Lecce e regalarsi l’esordio sulla panchina del Milan. Infatti, il Diavolo tornerà di scena dopo la pausa per le nazionali proprio domenica prossima.

Ex difensore con oltre 200 presenze in Serie A – con le maglie di Juventus, Verona, Fiorentina e Padova – il Milan potrebbe essere la settima squadra della sua carriera da allenatore nel massimo campionato. Una storia di gavetta quella di Pioli: sei stagioni di gavetta in B – con un breve trascorso a Parma nella stagione 2006/07 in Serie A e l’esordio in Coppa Uefa – poi il Chievo per tornare sui palcoscenici più importanti.

Ma è anche una storia di esoneri: tutte le avventure di Serie A si sono concluse così per lui. Nella stagione 2010/11, Pioli porta ad una salvezza tranquilla i clivensi e si guadagna la chiamata di Zamparini a Palermo, che però non lo farà mai sedere sulla panchina rosanero in campionato. L’allenatore parmense è stato condannato dall’eliminazione al terzo turno di Europa League contro il Thun, a inizio agosto. Poco male, due mesi dopo comincia la prima delle due stagioni e mezzo sulla panchina del Bologna. Un altro esonero sulla sua strada. Pioli, in 18 panchine, non riesce a trovare la quadratura del cerchio di una squadra che non decolla e, a fine anno, nonostante la qualità di Diamanti su tutti, retrocederà in Serie B.

Nella nuova stagione torna in Serie A da una delle porte principali: la Lazio è lì ad aspettarlo e Pioli non tradisce, anzi va oltre le attese: finale di Coppa Italia contro la Juve e Champions League. I biancocelesti salgono sull’ultimo treno disponibile per i preliminari battendo 4-2 il Napoli nello scontro diretto decisivo al San Paolo. Nell’estate 2015 – dopo la sconfitta in Supercoppa contro i bianconeri – sono di nuovo i playoff a mettergli i bastoni tra le ruote: il Bayer Leverkusen elimina la Lazio che retrocede in Europa League. Esperienza che si concluderà agli ottavi di finale, turno in cui lo Sparta Praga schianta i biancocelesti per 3-0 all’olimpico. Questa sconfitta di marzo, più l’andamento altalenante in campionato costeranno a Pioli il terzo esonero della carriera.

Sette mesi lontano dalla panchina, prima di sedersi su quella dell’Inter che lo chiama per sostituire De Boer, dopo la parentesi Vecchi. Pioli ha il difficile compito di raddrizzare una stagione cominciata male dai nerazzurri. Sembra riuscirci: tra dicembre 2016 e gennaio 2017 mette in fila sette vittorie, ma la squadra crolla nuovamente sul finale di campionato “guadagnandosi” un altro allontanamento. A settembre lo aspetta Firenze, dove conclude la prima stagione all’ottavo posto e viene esonerato – ancora – ad aprile di quest’anno, con lo spettro retrocessione che si stava materializzando sulla Viola.

Pioli ha incontrato 19 volte il Milan in carriera, battendolo solo tre volte: due con la Lazio (una in Serie A e una in Coppa Italia) e l’altra con la Fiorentina nella scorsa stagione. Sono sette i pareggi e addirittura nove le sconfitte. Da domani – probabilmente – non dovrà più combattere i colori rossoneri, ma difenderli.

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