Galliani: “Zlatan giocatore determinante, ero serio quando volevo portarlo al Monza, ma lui…”

L’arrivo di Zlatan Ibrahimovic al Milan ha già fatto il giro del Mondo in poco tempo. Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, non poteva mancare il suo estimatore più grande, Adriano Galliani, che ha rilasciato una lunga intervista, rivelando anche qualche retroscena.

Su Ibrahimovic: “Ha una forza morale, un carisma, una determinazione impressionanti. Sarà sempre un giocatore decisivo. In trentuno anni di storia rossonera non ho mai visto un giocatore appenderne al muro un altro perché non si impegnava abbastanza. Ibra è così e lo farà anche quando vedrà un compagno non allenarsi al massimo“.

Sul voler portare Ibrahimovic a Monza:Si è vero. Avevo in mente di portarlo seriamente a Monza. Lo chiamai e gli chiesi di venire, ma lui pensò che lo stessi prendendo in giro e si mise a ridere. Quando ha capito che ero serio, mi disse ‘Ehm capo…’ – ha declinato l’invito e scelto il Milan. Sono contentissimo ad ogni modo“.

Sull’affare del 2010: “Feci la stessa cosa di quello del 2008 con Ronaldinho. Per scaramanzia partì dall’aeroporto di Pisa. Giunto nello stesso hotel, stesso ristorante, il Botafumeiro. Ricordo la villa in collina di Ibra dove andai per gli ultimi dettagli. Fu un grande affare: 24 milioni pagabili in 3 anni, l’anno prima il Barça lo aveva acquistato per più del doppio dall’Inter. Cenammo successivamente al ristorante. Quando andai alla cassa per pagare, nessuna delle mie due carte funzionarono e Ibra mi guardò con un sguardo strano. Io mi avvicinai a lui e gli dissi ‘Guarda che i soldi ci sono, stai tranquillo…’ – lui scoppiò a ridere“.

Sulla sua cessione post 2011/2012:Non scelse lui di andare via. Purtroppo per problemi di bilancio abbiamo dovuto separarci. Insieme abbiamo vinto subito lo scudetto nel 2010/2011, poi siamo giunti secondi e ricordo il goal non dato a Muntari. La stagione successiva poteva regalarci grandi soddisfazioni. Eravamo ad un passo da prelevare Tevez dal City e Pato sarebbe andato al PSG, invece, la trattativa è saltata e per questo motivo abbiamo dovuto cedere Ibrahimovic. Chissà come sarebbe stata la coppia Tevez-Zlatan…“.

Su quando giunse al PSG: “Rimase in silenzio per diverso tempo, poi ha speso parole bellissime durante un’intervista. Il nostro ricordo più bello è stato lo scudetto del 2010/2011, ovviamente, quando tolsi lo scudetto all’Inter e lo misi sulla nostra maglietta, dicendogli che questo è nostro. Lui rimase colpito e ci cenammo stretto questo ricordo“.

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