Il paradosso di questo Milan: squadra solida e vincente, ma i tifosi (ormai) hanno paura di sognare

Una squadra così bella, solida e vincente, che i tifosi hanno paura di illudersi. Sto parlando del Milan, di questo Milan, che dal post lockdown ad oggi ha fatto registrare diciannove risultati utili consecutivi, e nel mezzo è stato capace di battere, tra le altre, Roma, Juventus (in rimonta), Lazio, e anche di affrontare e vincere i momenti più difficili, come nel caso della rocambolesca vittoria ai rigori nei playoff di Europa League contro i portoghesi del Rio Ave.

Seppur con qualche difficoltà in più rispetto al finale della stagione precedente – difficoltà dovute soprattutto alle numerose e pesanti assenze tra le fila della squadra di Pioli – i rossoneri hanno ricominciato come meglio non potevano, con tre vittorie su tre in campionato (attenzione a dare tutto per scontato!) e la testa momentanea della classifica condivisa soltanto con un’Atalanta semplicemente devastante. Se non bastasse, il Milan è l’unica squadra ad aver subito zero gol in questa Serie A dopo tre giornate (insieme al Napoli, che però ha una partita in meno).

Una squadra tanto giovane quanto solida, messa sempre bene in campo, che sa giocare al calcio, sa interpretare i momenti della partita e, a differenza degli anni precedenti, riesce a sbloccare e vincere anche le partite più ostiche, come quella di domenica contro lo Spezia. Perché parliamoci chiaro, il Milan degli anni precedenti non avrebbe mai vinto così quella partita.

Una Squadra con la S maiuscola, che nonostante le assenze di numerosi giocatori importanti – due su tutti capitan Romagnoli ed Ibra – ormai da mesi non conosce la parola sconfitta, che a lungo e a più riprese aveva purtroppo accompagnato la Milano rossonera negli ultimi anni. Eppure c’è il timore che nonostante tutto questo, si tratti soltanto di un’illusione, un “sogno” da cui ogni tifoso potrebbe destarsi alla prima sconfitta. È la paura che un passo falso dopo questa incredibile (e, all’inizio, insperata) serie di risultati possa rigettare sul Diavolo l’ombra di dubbi ed incertezze. È la paura di una tifoseria che in questi anni bui è stata disabituata a sognare in grande, o più semplicemente a vincere, a tal punto che anche un girone di Europa League con Celtic, Sparta Praga e Lille spaventa un ambiente ormai svuotato di certezze e di fiducia per via delle tante delusioni accumulate.

E allora si ha la sensazione che anche una serie di diciannove risultati utili consecutivi (con 4 pareggi e 15 vittorie) possa essere frutto del caso, o di un “periodo di grazia”. Ma il gioco e il carattere espresso dai ragazzi di Pioli non sono soltanto un caso, recuperare una partita come quella contro il Rio Ave non è soltanto una questione di fortuna. Ma anche se fosse, non si dice sempre che la fortuna aiuta gli audaci? E questo è un Milan audace. Quindi se è vero che è ancora presto per dire dove questa squadra potrà arrivare a fine stagione, sarebbe altrettanto sbagliato avere paura di crederci. Lo dobbiamo a un vero signore come Pioli, che dal primo giorno ha lavorato nel silenzio e ha risposto allo scetticismo generale con fatti e risultati sul campo. Lo dobbiamo a dei ragazzi che ci stanno mettendo l’anima, che lottano e sudano la maglia. Lo dobbiamo alla storia del Milan.

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