ESCLUSIVA SM – Strasser: “Ibra ha cambiato la squadra. Il Milan può vincere lo scudetto”

Rodney Strasser, ex centrocampista del Milan dell’ultimo scudetto, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SpazioMilan. Tutti i tifosi rossoneri lo ricordano come l’eroe di Cagliari, per via del gol decisivo realizzato in quel Cagliari-Milan del gennaio 2011 (terminato 0-1), che regalò i tre punti alla squadra di Allegri, poi fondamentali per la vittoria finale del campionato.

Strasser ha voluto ricordare la sua esperienza in rossonero, coronata dallo scudetto vinto, e ha commentato poi il Milan attuale e l’impatto sulla squadra del suo ex compagno e amico, Zlatan Ibrahimovic:

Tutti i tifosi rossoneri ti ricordano con grande affetto, soprattutto per il tuo gol decisivo a Cagliari. Entrando dalla panchina sei riuscito a sbloccare, nel finale di partita, un match complicato, regalando al Milan tre punti importantissimi per la vittoria del campionato. Qual è il tuo ricordo più bello di quell’anno?

Il ricordo più bello è proprio quel gol, una rete da tre punti, all’85 minuto. Quando ad un tifoso milanista chiedi di Strasser, si ricorderà subito di quel gol contro il Cagliari. Grazie a quella rete è arrivata una vittoria in un momento importante della stagione, a gennaio. In quella partita esordiva Cassano, ed è stato proprio lui a servirmi l’assist

6 gennaio 2011 – Cagliari-Milan 0-1 (85′ Strasser)

Il Milan dell’ultimo scudetto era pieno di grandi campioni, giocatori che avevano vinto tutto in Italia e in Europa, ma chi comandava nello spogliatoio?

Gattuso comandava, e anche Ibra. Ma erano tutti dei campioni, c’era assoluto rispetto tra di loro, erano dei professionisti esemplari. Credo che la grande unione che c’era nel gruppo abbia influito parecchio sulla vittoria dello scudetto, eravamo una famiglia: non si vince un campionato solo con i grandi nomi

Con chi, invece, eri maggiormente legato dentro lo spogliatoio?

Ero tra i più giovani della squadra, tutti mi volevano bene anche se erano più grandi. Stavo spesso con Ibra e Zambrotta, mentre Gattuso era come un fratello maggiore per me

Parliamo di Ibrahimovic: era protagonista in quel Milan dello scudetto, ed è protagonista ancora oggi, sempre in rossonero, a 39 anni.

Ibra è un campione, e lo dimostra sempre. Spesso in televisione sembra una persona che non ride e non scherza, ma in realtà è buonissimo fuori dal campo. Io sedevo sempre vicino a lui. Adesso, alla sua età, fa ancora la differenza. Da quando è tornato al Milan è cambiato tutto, è incredibile. Zlatan vuole vincere sempre: mi ricordo bene quanto si arrabbiava quando perdeva in allenamento. Lui è un campione, ha la mentalità giusta, e la sua presenza è molto importante anche per la crescita dei più giovani

Cosa ne pensi del Milan di Pioli? Quali possono essere i veri obiettivi di questa squadra?

Spero tanto che il Milan riesca a vincere quest’anno, lo dico da grande milanista. Campionato, Europa League…la squadra può puntare a tutto, ma per prima cosa bisogna tornare in Champions League. Il campionato è ancora lungo per dire se sarà il Milan a vincere, però una possibilità c’è. Questa squadra ha la giusta voglia, non molla mai neanche quando perde, e questo sta facendo la differenza

Un saluto ai tifosi rossoneri?

“I tifosi sono speciali. Quando giocavo nel Milan erano anni belli per il mondo rossonero, vincevamo sempre e giocavamo in Champions League. Loro però erano sempre al nostro fianco anche quando perdevamo, e sono stati vicini alla squadra anche negli ultimi anni, quando le cose non andavano bene“.

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